Vivi Poggibonsi: ''I posti letto nelle residenze sanitarie assistite sono insufficienti''

Vivi Poggibonsi: ''I posti letto nelle residenze sanitarie assistite sono insufficienti''
vivi poggibonsi
R.S.A. ''La giunta Cenni sottovaluta il problema''

Il consiglio comunale nella del 30 settembre u.s. con  i voti della maggioranza ha approvato il Documento Unico di Programmazione 2025-2027 atto  molto importante per l’amministrazione. Vivi Poggibonsi e tutte le opposizioni hanno votato NO. Uno dei motivi che  hanno spinto Vivi Poggibonsi a dire NO  è l’assoluta mancanza di programmazione per i posti letto di Residenza  Sanitaria assistita, che per volere della maggioranza nei prossimi 3 anni non verranno aumentati. Si sta parlando di persone non autosufficienti con gravi disabilità che necessitano di cure e assistenza continuative nelle 24 ore.

Già in una nostra precedente interrogazione in Consiglio avevamo fatto presente la condizione di criticità in cui versa il sistema. I parametri Regionali che stabiliscono quanti dovrebbero essere i posti letto per non autosufficienti in RSA sono superati dai fatti. In tutta la Regione le liste di attesa sono in crescita e le tariffe sono alt; il costo medio della quota sociale per le famiglie supera i 1.500 euro mensili, a questo c’è da aggiungere la quota sanitaria a carico dell’Azienda USL e si  superano i 3.000 Euro.  Sono senz’altro inoltre da semplificare e migliorare le modalità di accesso delle famiglie al sistema socio-sanitario troppo pesante e farraginoso. In questo momento inoltre a Poggibonsi abbiamo una incredibile frammentazione dei servizi sanitari e sociali su varie punti del Comune e  questo è inaccettabile.

Già ora molte famiglie, quelle che hanno la possibilità economica, si rivolgono al circuito privato utilizzando RSA anche fuori Regione, come Lazio ed Umbria, come da noi sottolineato in Consiglio.

Chi non ha questo possibilità, a costo di enormi sacrifici umani, sociali, relazionali, cerca di assistere il proprio familiare a domicilio, integrando l’assistenza con collaboratrici o collaboratori domestici, per quanto possibile; e in questo caso il peso ricade come sappiamo in particolare sulle donne, nel nostro sistema di welfare ormai antiquato e da riformare. Inserire una persona anziana non autosufficiente in una struttura residenziale è sempre un percorso doloroso per la famiglia che si deve separare da un proprio genitore, ma ci sono persone che hanno bisogno di un intervento continuativo e specialistico che la famiglia non può dare. In Italia i disabili non autosufficienti sono circa 1,5 milioni e il numero è destinato a crescere nei prossimi anni.

Il sistema programmatori della Regione Toscana sta entrando in crisi su tutto il territorio, per mancanza di  una visione politica che dovrebbe anticipare gli eventi. 

Da parte  della  Giunta Cenni ci vorrebbe un diverso e concreto intervento di programmazione  e una richiesta forte e motivata verso la Regione per aggiornare i parametri e prevedere una programmazione per il futuro. Niente di tutto questo. Se continuiamo così il sistema entrerà in crisi e il carico ricadrà sulle famiglie. Bisogna muoversi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Condividi questo articolo:

Potrebbero interessarti