Tre fratelli e una passione comune… la Cipolla di Certaldo. Alessio (30 anni), Andrea (30 anni) e Mirko Delle Fave, il più grande di tre (36 anni), sono i più giovani custodi del seme della pregiata cipolla rossa citata anche nel Decamerone di Boccaccio. Un ortaggio antico, ricercato, gustoso ma anche molto eclettico che i tre dell’azienda agricola “L’orto sotto casa”, azienda certaldese doc, coltivano con amore e stanno valorizzando, oltre che come prodotto fresco o nelle classiche composte, con una serie di ricette, abbinamenti e trasformati inediti e fantasiosi come il salame a base di cipolla, i cantuccini con cipolla e cioccolato, i biscotti con cipolla, pomodoro e pecorino, il panforte alla cipolla candita e presto arriverà anche il primo panettone dolce di Natale con cacao, semi di cacao e cipolla di Certaldo naturalmente. Una filiera creativa che esalta un’eccellenza della Valdelsa e del Made in Tuscany, che gli è valsa il prestigioso premio Oscar Green nella categoria Custodi d’Italia. Il premio, che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l'Agricoltura, è stato consegnato a Firenze, a Casa Coldiretti, nell’ambito del progetto Agoragri. Alla premiazione hanno partecipato insieme alla Presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani e al Delegato Giovani Impresa Coldiretti Toscana, Francesco Panzacchi, la vice presidente regionale ed assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi ed il portavoce del Governatore Eugenio Giani, Bernard Dika.
“Sono quattrocento gli imprenditori under 35 al comando di un’azienda agricola nella provincia di Firenze. Una forza economica, sociale e culturale che porta in dote al comparto una maggiore propensione all’innovazione, alla sostenibilità, alla resilienza climatica e alla multifunzionalità. Caratteristiche che appartengono all’intelligente esperienza imprenditoriale dei tre fratelli Delle Fave che stanno sviluppando una serie di prodotti alimentari di filiera partendo dalla coltivazione della cipolla di Certaldo - spiega Francesco Panzacchi, Delegato Giovani Coldiretti Firenze Prato e Toscana - il loro impegno, e quello di tanti altri giovani, sono determinanti per accelerare quel ricambio generazionale che non si sta rivelando una passeggiata perché presenta ancora molti elementi di criticità. Il dato incoraggiante deriva dal desiderio, e lo tocchiamo ogni giorno, di tanti giovani di affacciarsi nel nostro mondo. Le 450 domande per l’ultima edizione del premio di primo insediamento della Regione Toscana sono un chiaro segnale di questo fenomeno. Questo desiderio va però sostenuto con forza ed azioni concrete tagliando la burocrazia e favorendo l’accesso al capitale fondiario ma anche con nuovi strumenti finanziari. La voglia non manca”.
Diversificare è la parola d’ordine dei tre fratelli Delle Fave che, a fianco della cassetta della settimana con gli ortaggi di stagione appena raccolti proposta con simpatia via social e alla vendita diretta, collaborano con artigiani e piccole aziende per completare la filiera e conquistare i palati dei consumatori italiani e soprattutto stranieri grazie anche alla possibilità di esportare all’estero. Ma c’è anche un’altra ragione che nasce dalla necessità di adattarsi rapidamente alle conseguenze dei cambiamenti climatici sposando il principio dei principi dell’economia circolare: non si butta via nulla. “La diversificazione è la chiave della redditività per un’azienda agricola moderna - racconta Mirko Delle Fave - ed è una necessità ancora maggiore quando il lavoro di mesi è compromesso da una grandinata o da un andamento climatico poco favorevole che danneggia il prodotto rendendolo meno appetibile per i canali della vendita diretta. La trasformazione in composte ed in nuovi prodotti alimentari ci permette di utilizzare al meglio anche quei prodotti orticoli che non sono perfetti e che altrimenti finirebbero al macero. Salviamo tutto ciò che è buono, magari meno bello, ma buono per farlo diventare un salame o un biscotto. La nostra creatività e voglia di esplorare non si esaurisce certo qui. Stiamo già lavorando a tanti altri nuovi prodotti”. Un percorso, quello aperto dall’Orto sotto casa, di cui sarebbe orgoglioso nonno Gabbriello: è dal suo “fazzoletto di terra”, coltivato ad orto, che i tre nipoti si sono ispirati.