L’Università di Siena ha denunciato un presunto episodio di violenza sessuale avvenuto in una residenza universitaria. Il rettore Roberto Di Pietra, attraverso una lettera indirizzata a studenti e docenti, ha dichiarato che l’evento risale a qualche mese fa, ma ha comunque spinto l’ateneo a intraprendere iniziative di formazione e sensibilizzazione contro la violenza di genere. Il caso è già in fase di processo.
“L’Università di Siena si distingue da tempo per il suo impegno contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere e a favore di una cultura del rispetto dei valori assoluti di libertà e dignità della persona su cui si fondano lo Statuto e il Codice Etico - fa sapere l'Ateneo in una nota stampa - . Sono moltissime le iniziative che l’Ateneo ha realizzato negli ultimi mesi e, ancora di più, quelle che sta programmando per l’immediato futuro. Nelle prossime settimane sarà aperto uno Sportello antiviolenza a disposizione di studentesse e studenti, così come di familiari e amici che si dovessero trovare di fronte a situazioni di presunta violenza di genere. Ed è in partenza la campagna #finiscequi, che verterà proprio su queste tematiche”.
A fronte di episodi che risultano già noti alle autorità competenti, in cui sono coinvolti membri della comunità studentesca, e che sono emersi di recente nell’ambito della collaborazione con il Centro antiviolenza di Siena, il Rettore si è fatto portavoce della volontà di tutta la comunità accademica senese nello stimolare una riflessione aperta e pubblica sul tema della violenza di genere, un fenomeno che è presente anche nella realtà del territorio e che potrà essere sconfitto solo puntando sulla crescita culturale dell’intera società.
Con questo obiettivo, il Rettore ha rivolto martedì 8 ottobre un messaggio alla comunità che fa parte dell’Università di Siena. In risposta all’episodio, l’Università ha annunciato l’apertura di uno sportello antiviolenza e l’avvio della campagna #finiscequi, con l’obiettivo di promuovere una cultura del rispetto e della dignità umana.
L’Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (DSU Toscana), tuttavia, ha affermato di non essere stata a conoscenza del fatto e di non aver ricevuto segnalazioni. Il DSU ha ribadito l’impegno a garantire sicurezza e vivibilità nelle residenze universitarie.
In seguito alla lettera diffusa dal Rettore dell’Università degli Studi di Siena, Roberto Di Pietra, in cui si condannava un grave episodio di violenza sessuale avvenuto in una residenza universitaria, la Presidenza e la Direzione Generale dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana (DSU) hanno dichiarato di non essere mai stati a conoscenza di un fatto del genere. In una nota, il DSU ha ribadito di non aver mai ricevuto denunce o segnalazioni da parte degli studenti alloggiati nelle strutture gestite dall’Azienda.
Anche Giuseppe Marano, rappresentante degli studenti di Siena nel Consiglio di Amministrazione del DSU, ha confermato di non aver ricevuto alcuna segnalazione relativa all’episodio. Questa notizia ha sorpreso il personale del servizio residenze, che assicura un presidio costante e il monitoraggio dei comportamenti degli alloggiati per garantire la massima sicurezza e vivibilità.
Il DSU ha inoltre sottolineato gli sforzi compiuti negli ultimi anni per migliorare la sicurezza e le condizioni degli alloggi studenteschi, con investimenti significativi che spesso non hanno ricevuto il giusto riconoscimento pubblico. Tuttavia, l’Azienda esprime dispiacere per la diffusione di una notizia così delicata senza una consultazione preventiva, ricordando lo spirito di collaborazione che dovrebbe esistere tra l’Università di Siena e il DSU Toscana.
Un incontro recente tra il Presidente del DSU e il Rettore dell’Università di Siena ha confermato la volontà di rafforzare ulteriormente il rapporto tra le due istituzioni, al fine di offrire un ambiente sempre più sicuro e accogliente per gli studenti.