Trigano spa, FIOM Cgil: azienda condannata in primo grado dal Tribunale di Siena

Trigano spa, FIOM Cgil: azienda condannata in primo grado dal Tribunale di Siena
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Il sindacato: ''Avevamo ragione noi, ora aprire un confronto per applicare totalmente la sentenza''

Dopo aver letto, ormai senza stupore, comunicati e messaggi della RSU FIM CISL della Trigano in cui è invocata una pseudo unione sindacale, con tanto di rispetto di regole ‘fraterne’, è giunto il momento di rimediare a tutta una serie di mancanze e storture, certificate anche dal Tribunale di Siena, che per troppo tempo si sono ripetute e da una parte hanno colpito chi è più debole e precario e dall’altra fanno ‘navigare a vista’ il resto dei lavoratori del Gruppo, non solo dello stabilimento di Cusona” - annuncia la FIOM CGIL.

Intanto bisogna dire la verità sulla contrattazione integrativa relativa alla cassa integrazione, nata e comunicata nell’estate 2022 nello stabilimento Trigano della Val di Sangro su iniziativa della Multinazionale e non a seguito di una ‘contrattazione’, come ad arte viene fatto credere,- denuncia l’organizzazione sindacale - che ha prodotto, a fronte di una situazione inflattiva galoppante, il ridursi di 200 euro dell’erogazione (questo sì per responsabilità della RSU FIM CISL); quindi il sindacato non deve accettare ma chiedere un incremento di almeno 300 euro rispetto a quello precedentemente previsto”.

“Poi dobbiamo esigere l’immediata trasformazione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori e le lavoratrici che già hanno superato i 24 mesi di anzianità in tutto il Gruppo Trigano, come stabilito dalla condanna in primo grado nella Sentenza 287/23 del 16/06/23 che annulla di fatto e rende illegittimo l’accordo di prossimità del 27/07/2019 e tutte le deroghe e le limitazioni contrattuali - prosegue la sigla - chiedendone immediatamente il rispetto. Inoltre rivendichiamo l’immediata applicazione del verdetto anche per le deroghe relative al salario, quindi 14a e non solo, altro che un’anzianità di almeno 3 anni!”.

“E’ tempo di aprire un ‘vero’ confronto con la Direzione aziendale sugli ambienti lavorativi, microclima, carichi di lavoro, tempi di scorrimento, oltre alla definizione di un piano di investimenti su questi argomenti e temi - continua il sindacato - e di riscrivere tutti insieme un accordo sindacalmente corretto per la tutela dei lavoratori e per garantire il giusto equilibrio tra flessibilità e diritto, gestendo, nel rispetto della Sentenza del Tribunale di Siena, l’attuale situazione”. 

“Inoltre va chiesta l’assunzione diretta e a tempo indeterminato dei lavoratori della Cooperativa che opera in stabilimento - aggiunge la FIOM - e che spesso vengono utilizzati nei processi produttivi in palese fraudolenza della Legge sulla somministrazione”.

“In ultimo, ma non per importanza, anzi per noi prioritario, - sottolinea l’organizzazione sindacale - servono investimenti per un piano industriale che innovi, rinnovi e renda centrale lo stabilimento di Cusona nella produzione dei veicoli ricreativi in Italia del Gruppo Trigano”.

“Naturalmente, credendo nell’unità dei lavoratori ancora prima che in quella delle sigle sindacali - conclude la FIOM - siamo disponibili a farlo tutti insieme proponendo un’assemblea sindacale unitaria e una votazione a scrutinio segreto di tutti i dipendenti sui temi sopra esposti lasciando l’ultima parola ai lavoratori e alle lavoratrici, partendo dalle loro richieste funzionali alla formulazione di un accordo che sia partecipativo ed inclusivo. Non nascondiamo infatti il nostro disappunto e amarezza per l’atteggiamento non sempre corretto e trasparente dell’Azienda nelle relazioni sindacali, spesso difforme”.

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