Tragedia Erasmus, morto l'autista alla guida dell'autobus dove perse la vita la grevigiana Lucrezia Borghi

Tragedia Erasmus, morto l'autista alla guida dell'autobus dove perse la vita la grevigiana Lucrezia Borghi
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Il sindaco Paolo Sottani: ''Sono vicino alle famiglie delle vittime che hanno mantenuto la loro dignità rifiutando di subire un processo lungo sette anni che purtroppo resterà senza verdetto''

L’autista che guidava l’autobus dove hanno trovato la morte tredici studentesse, di cui sette italiane, durante il viaggio Erasmus a Tarragona, in Spagna, tra cui Lucrezia Borghi di Greve in Chianti, è stato colpito da un infarto ed è deceduto. A commentare la notizia e soprattutto ad esprimere vicinanza alle famiglie delle vittime ed in particolare ai familiari della giovane Lucrezia, la cui vita si è interrotta drammaticamente il 20 marzo 2016, è il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani.

“Al dolore dei familiari, già devastati da un percorso giudiziario complesso che aveva l’autista come unico imputato nel processo - dichiara il sindaco Paolo Sottani - si è aggiunta la notizia della morte del conducente che aggrava la sofferenza della perdita: la storia giudiziaria si conclude proprio nel momento in cui si stavano definendo i termini del processo penale”.

“Come riferisce l’avvocato dei familiari - precisa - i genitori avevano acconsentito nel 2022 ad un patteggiamento con l’emissione di una sentenza di condanna dell'autista che avrebbe ammesso finalmente la sua responsabilità, a fronte di uno sconto della pena”.

“Una decisione sofferta - continua - che adesso trova una conclusione ancora più drammatica”. “Esprimo pertanto tutta la mia vicinanza alle famiglie e ai nostri concittadini - aggiunge - che hanno mantenuto la loro dignità rifiutando di subire un processo lungo sette anni che purtroppo resterà senza verdetto”.

“Ai familiari resta solo il dato, in qualche modo consolatorio - conclude - relativo alla decisione dell’autista che avrebbe acconsentito al patteggiamento e sarebbe stato disposto ad ammettere la propria responsabilità”.

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