Presso la sede della Caritas diocesana a Siena si è tenuta ieri, 18 aprile, la presentazione del dossier “Dall’immigrazione alla crisi economica. Una società che cambia” realizzato dalla Caritas dell’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino. Lo studio della Caritas diocesana offre una fotografia di come il post Covid e la crisi dovuta alla guerra in Ucraina abbiano cambiato il volto sociale ed economico non solo di Siena, ma di tutta la provincia.
Il dossier
Il 2022 è stato caratterizzato da due grandi emergenze che la Caritas Diocesana di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino ha dovuto affrontare: l’accoglienza degli Ucraini fuggiti dalla guerra e quella di cittadini pakistani richiedenti asilo.
Questi due eventi hanno avuto impatto anche nella rilevazione dei dati registrati nel sistema informatico della Caritas, in particolare quelli del centro di ascolto diocesano sui quali ci focalizzeremo. I centri di ascolto della Diocesi - collegati al sistema informatico Mirod - hanno incontrato 1.122 persone, un dato mai registrato negli anni precedenti, con un aumento del 32% rispetto al 2021.
Le persone di nazionalità straniera sono aumentate del 42% rispetto all’anno scorso. Gli stranieri rappresentano quindi il 70% del totale delle persone incontrate, un dato in aumento in virtù di quanto abbiamo detto all’inizio.
Fino lo scorso anno il rapporto italiani/stranieri si era ridotto portandosi poco più di 1 a 3. Il 51,5% degli utenti è di sesso femminile, il 48,5% maschile. Nonostante ciò, i cittadini italiani sono aumentati del 15% rispetto al 2021 e del 20% rispetto al 2020, anno clou della pandemia.
In termini assoluti sono state incontrate 781 di persone straniere e 341 persone di nazionalità italiana.
Per quanto riguarda le persone che si sono presentate per la prima volta ai centri di ascolto diocesani sono 453, un 54% in più rispetto al 2021. Dal 2019 anche questo dato è stato in costante crescita . Il numero totale delle visite, ovvero la somma di tutti gli incontri effettuati con gli utenti nei centri diocesani è 8.228, pari a circa 8 visite in media per ogni utente (nel 2021 le visite medie erano circa 9). Per le emergenze affrontate si è trattato spesso di due registrazioni, una per la presa in carico nelle nostre strutture e una al termine dell’accoglienza .
i cittadini ucraini e pakistani rappresentano la maggior parte della componente straniera registrata presso i nostri centri di ascolto diocesani.
“Per quanto riguarda i cittadini pakistani, è opportuno dire che non siamo riusciti a intercettare tutti coloro a cui abbiamo offerto un servizio: specialmente nella fase iniziale dell’emergenza, con arrivi di molte persone, non ci è stato possibile intercettare in particolar modo coloro che dormivano in luoghi di fortuna e hanno frequentato solamente la mensa e poi sono stati chiamati presso un centro di accoglienza”. Il dato, quindi, è sottostimato rispetto alla realtà. Mentre per quanto riguarda i cittadini ucraini, siamo riusciti a registrarli tutti, visto che per ogni struttura dedicata ci sono stati degli operatori che hanno preso in carico i nuclei ospitati. Passiamo al focus sulla situazione abitativa degli utenti, un dato che risente ovviamente delle due emergenze affrontate.
La maggior parte degli utenti registrati abitano in un appartamento in affitto (quasi il 40%), quasi l’8% in un appartamento di edilizia popolare e solo una minima parte, ovvero poco meno del 2%, abita in un alloggio di proprietà. Le famiglie che ci hanno presentato situazioni di sfratto nel 2022 sono state 12 (solo una in meno rispetto al 2021), ma è un dato che ci preoccupa fortemente dato che prima dell’era pandemica non arrivavamo a 7-8 all’anno di media, anche in considerazione dell’abolizione in questo anno dei contributi per morosità incolpevole per gli inquilini che non riescono a pagare l’affitti. Caritas Diocesana è stata di supporto al Comune di Siena, insieme ad altre associazioni del territorio, per agevolare gli utenti sulle problematiche abitative: sono state presentate ai nostri sportelli 50 domande per il contributo affitto e 26 domande per accedere ad un alloggio ERP.
Per quanto riguarda la fascia d’età degli utenti, è quella compresa tra 35 e 44 anni che si è rivolta maggiormente al nostro centro d’ascolto diocesano. e situazioni di stabilità abitativa, ovvero coloro che abitano in casa di proprietà, affitto, o edilizia popolare, sono in netto calo rispetto allo scorso anno, mentre sono aumentate le situazioni di marginalità abitative (il 18%), ovvero coloro che non hanno un’abitazione o abitano in alloggi di fortuna o in strutture di accoglienza come accade per gli ucraini e i pakistani, anche se in maniera minore rispetto agli anni precedenti.
Nel 2021 avevamo assistito ad un’attenuazione del fenomeno di coloro che vivevano in questa situazione, visto il periodo pandemico che non incentivava agli spostamenti. Da evidenziare invece come l’8,4% degli utenti registrati ha una situazione di provvisorietà abitativa, ovvero coloro che abitano presso amici o hanno affittato un posto letto o abitano in una struttura ricettizia, un dato significativo che non era stato registrato negli ultimi 5 anni.
Da osservare come negli anni è emersa pian piano quella tra 18 e 24 anni, in particolare per gli stranieri che è il frutto delle crescenti migrazioni nella fascia giovanile e, rispetto a 10 anni fa, quella tra 25 e 34 anni che nel 2022 ha equiparato quella compresa tra 55 e 64 anni che 10 anni fa era la fascia di età più rappresentativa.
Per quanto riguarda le problematiche degli utenti, quella economica viene rilevata per la quasi totalità delle persone, seguita poi da quella lavorativa, immigrazione e abitativa. È opportuno osservare come rispetto allo scorso anno, la problematica occupazionale è diminuita dal 45 al 31% a fronte di quella economica che si mantiene sempre sul 90%.
Questo significa che un nucleo familiare, dove lavora almeno un componente familiare, non riesce a far fronte a spese di carattere ordinario ed è costretto a rivolgersi alla Caritas per chiedere un aiuto.
Il periodo post-pandemico sta pian piano rimettendo in moto l’economia del territorio (seppur con difficoltà) e ai lavoratori vengono offerti spesso contratti stagionali e/o atipici che non sempre permettono alle persone di poter vivere dignitosamente. Anche il problema abitativo, rappresentato per circa una persona su quattro, è una con-causa delle difficoltà economiche: come dicevamo prima, spesso non si riesce a pagare un affitto oppure non si trova un alloggio dove poter stare durante il periodo lavorativo.
Le problematiche di tipo migratorio e di istruzione hanno subito un netto aumento a causa dell’arrivo di persone pakistane e ucraine con problemi di permessi di soggiorno e non conoscenza della lingua italiana.
I PACCHI ALIMENTARI
Lo scorso anno, i centri di distribuzione e le parrocchie della Diocesi collegati al sistema informatico, hanno sostenuto con pacchi alimentari quasi 600 famiglie, erogando circa 6.500 pacchi. Per quanto riguarda i due centri di riferimento cittadini (San Girolamo e Arbia) sono state sostenute 424 famiglie con 3.924 pacchi alimentari.
Questo dato è nettamente aumentato rispetto allo scorso anno, quando il numero dei pacchi erogati su Siena era di 2.532, con un incremento importante di spesa per l’acquisto degli alimenti, nonostante le donazioni di privati e le raccolte alimentari effettuate presso i supermercati.
LE MENSE
Per quanto riguarda la mensa, sono stati erogati 17.693 (erano 10.050 nel 2021) pasti a 300 utenti, per la maggior parte cittadini pakistani. L’impegno della nostra mensa, grazie alle Suore Vincenziane e ai volontari è stato fondamentale per poter intercettare le persone e capire i loro problemi, ma è stato anche faticoso nel periodo di massimo afflusso di richiedenti asilo, visto che sono stati distribuiti anche 100 pasti al giorno (di media la mensa serve 40 utenti).
LE ACCOGLIENZE
Per quanto riguarda le accoglienze, oltre a quella emergenziale abitativa in regime ordinario che ha ospitato circa 40 persone nelle strutture di Tolfe, Arbia e San Girolamo, abbiamo dato risposte alle accoglienze dei cittadini ucraini e pakistani. I primi, man mano che sono arrivati nel nostro territorio, sono stati alloggiati in due strutture diocesane, uno l’ex seminario di Colle Val d’Elsa e l’altro l’ex Seminario di Montarioso, dove sono giunte ad aprile 2022 7 madri con 7 minori disabili. Per l’accoglienza dei cittadini pakistani, ci siamo organizzati da ottobre con l’apertura di quattro centri, (stanze attigue alla sede Caritas in Via Mascagni, Arbia, Parrocchia della Magione, Rencine), arrivando ad ospitare 50 persone che fino ad allora dormivano in situazioni precarie (parchi pubblici, parcheggi, stazione ferroviaria…).
Abbiamo anche accolto famiglie siriane arrivate in Italia con i corridoi umanitari: nel 2022 la famiglia El Nezzel con Mustafà si sono trasferiti a Budrio per cure mediche, ad ottobre sono arrivate altre due famiglie siriane, entrambe con figli minori con gravi disabilità. Una è ospitata presso il centro Caritas di Arbia, l’altra presso una casa-famiglia.
È necessario sottolineare anche il grande sforzo dei volontari nel recupero delle eccedenze alimentari dai supermercati, da una mensa universitaria e dalla mensa centrale del Comune. Grazie a questo impegno, riusciamo a sostenere con più facilità la mensa delle Suore vincenziane.
INTERVENTI ECONOMICI
Per quanto riguarda gli interventi economici a beneficio dei nostri utenti, sono stati erogati circa 30.000 euro a nuclei familiari per il pagamento di utenze, contributi affitti.