Da alcuni giorni sulla stampa locale si leggono dichiarazioni e polemiche riguardanti le postazioni sanitarie 118 attualmente presenti a Certaldo. A tal proposito il sindaco Giacomo Cucini tiene a precisare che l’Amministrazione lavora da settimane per ottenere un servizio adeguato alle caratteristiche e ai bisogni di salute del territorio certaldese.
"A dicembre 2022 la Regione ha dettato gli indirizzi per la riorganizzazione del servizio di emergenza urgenza territoriale - esordisce il primo cittadino - e ha chiesto alle AUSL di predisporre i conseguenti piani entro 120 giorni. Ci siamo subito battuti per difendere il nostro servizio, ma, dopo vari passaggi con l'Azienda, siamo arrivati ad una situazione tale per cui a Certaldo vi è la presenza solo nella fascia diurna di un'ambulanza con infermiere a bordo”.
Nel 2012 fu accantonato il modello con medico a bordo di ambulanza e furono adibite cinque postazioni di automedica h24 nei territori più grandi e baricentrici del territorio della ex AUSL11, di cui una a Certaldo. Oltre a queste, c'era la presenza di tre ambulanze con infermiere (INDIA) per dodici ore giornaliere nei territori di Santa Croce, Empoli e Montespertoli.
"Nel 2019 - prosegue Cucini - il servizio a Certaldo fu ridotto alle sole 12 ore diurne, motivando questa decisione alla carenza temporanea di personale medico adibito all'emergenza urgenza. Parallelamente fu deciso di estendere la presenza infermieristica in ambulanza a Montespertoli per 24 ore, dato che lì era già attiva una postazione. Oggi, dopo estenuanti riunioni, è stato lasciato inalterato il modello INDIA a Montespertoli per tutta la giornata e convertito il servizio di automedica a Certaldo, Comune più popoloso, baricentrico e con accessi maggiori al pronto soccorso, in ambulanza con infermiere per soli 12 ore".
“L'Amministrazione - aggiunge - ha chiesto spiegazioni di questa situazione, peraltro al limite delle tempistiche di intervento e dei parametri stabiliti dalla vigente normativa. Non è possibile che in un'AUSL grande come la nostra si facciano letteralmente trincee per garantire la presenza di un ulteriore sanitario durante la notte, oltretutto in un Comune che alla riorganizzazione ha già contribuito, rinunciando alla presenza di un medico per territori che hanno più bisogno”.
“C'è da dire - chiude il sindaco - che la porta per un eventuale riesame dell'assetto attuale è sempre stata lasciata aperta, anche per questo fino ad oggi abbiamo evitato pubblicamente critiche e appelli vari. Sono fiducioso del fatto che dal primo settembre possa esserci una novità positiva e continueremo a lavorare nelle prossime settimane, come abbiamo fatto, per renderlo possibile. Se questo non dovesse accadere, valuteremo quali forme di ulteriore richiesta e protesta fare insieme alle nostre associazioni, che sono sempre state presenti ai tavoli tecnici e che hanno sempre conosciuto e condiviso la posizione dell'Amministrazione”.