Scoprendo il 'canyon' segreto della Val d'Elsa: un'avventura a Botro ai Buchi

Scoprendo il 'canyon' segreto della Val d'Elsa: un'avventura a Botro ai Buchi
botro ai buchi
Un'escursione imperdibile nella splendida cornice del Botro ai Buchi, noto anche come la 'Forra del Diavolo', per esplorare un angolo nascosto e affascinante della Val d'Elsa

L’entusiasmo di una scoperta inaspettata si trasforma in un’avventura indimenticabile alla ricerca della bellezza naturale nella suggestiva cornice di Botro ai Buchi, un percorso da non perdere. Questo piccolo orrido, conosciuto anche come “Forra del Diavolo”, offre un’opportunità unica per esplorare una delle meraviglie meno conosciute della Valdelsa.

Il punto di partenza di questa emozionante avventura è la Riserva Naturale di Castelvecchio, nel comune di San Gimignano. Da qui, un breve tragitto attraverso le rovine di una città medievale abbandonata conduce a una roccaforte naturale, difesa da profondi solchi incassati, noti come orridi o botri.

La discesa nel Botro di Castelvecchio e in Botro ai Buchi rivela uno spettacolo mozzafiato. Qui, l'acqua e la forza della natura hanno scolpito un paesaggio affascinante che muta costantemente con il passare delle stagioni. Il sentiero attraverso il Botro di Castelvecchio consente di osservare in prima persona l’impatto dell’esposizione delle pendici sulle comunità vegetali, soprattutto nelle valli strette e profonde, come quelle scavate nel calcare dal Botro di Castelvecchio e dal Botro delle Libaie. In queste zone, si verifica il fenomeno microclimatico dell'inversione termica, dove la vegetazione mediterranea prospera nelle aree esposte al sole, mentre nei punti più ombreggiati e nei fondovalle si sviluppa una vegetazione tipica dei climi freschi e umidi montani - una distribuzione “inversa” rispetto a quella consueta. Dopo aver percorso circa 2 km nel Botro di Castelvecchio, si giunge finalmente a Botro ai Buchi.

Il nome del luogo deriva dalla presenza di numerosi buchi e anfratti nelle pareti rocciose che offrono rifugio a diverse specie animali e uccelli. Si tratta di un vero e proprio canyon con pareti che si innalzano fino a 20 metri di altezza. In alcuni tratti, il sentiero si restringe al punto che le pareti distano appena un metro l'una dall'altra, proprio dove normalmente scorre l'acqua. L'ambiente è quasi completamente all'ombra e fresco, con una differenza di temperatura di circa 5 o 6 gradi rispetto alla superficie. Questo periodo è l'ideale per visitare il luogo, poiché dell'acqua rimangono di solito pozze accessibili. In alcuni punti critici, è necessario aggrapparsi alle catene fissate sulla roccia per procedere con il percorso.

Come arrivare

E' ovviamente sconsigliabile intraprendere il cammino in caso di forte vento o di pioggia. Per chi fosse interessato a visitare Botro ai Buchi, il punto di partenza è come già detto, da San Gimignano, prendendo la strada per Volterra. Poco dopo il carcere di Ranza, si imbocca una strada sterrata sulla destra in direzione di Pugiano. Dopo circa 1 km, si arriva a un ponte di cemento sul torrente Riguardi, dove è possibile parcheggiare l'auto. Si attraversa il ponte e si scende a sinistra, quindi si segue il letto del torrente in secca subito a destra (in caso di presenza d'acqua, si consiglia di desistere). Risalendo il torrente per circa 800 metri, si entra finalmente nel Botro.

Alla fine dell'escursione, è consigliabile percorrere nuovamente il sentiero all’indietro, poiché tutto apparirà diverso in questo senso. Se invece si arriva da Colle di Val d'Elsa o da Volterra, dopo aver raggiunto Castel San Gimignano, si deve prendere la strada in direzione di San Gimignano e, dopo circa 2 km, si trova il bivio per Pugiano a sinistra. La posizione esatta può essere facilmente trovata su Google Maps.

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