In occasione delle conclusioni del 600mo anniversario dalla nascita di Federico da Montefeltro arriva con grande sorpresa la rivelazione di una grande scoperta che avvicina il mondo geniale di Leonardo da Vinci a quello del grande condottiero, signore e mecenate di grandi artisti, il Duca Federico da Montefeltro capitano generale Gonfaloniere di Santa Romana Chiesa. La ricerca è stata presentata in Italia in una conferenza internazionale in collaborazione e con il patrocinio dell’International Committee Leonardo da Vinci, del Consiglio Regionale delle Marche e della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea, la ricerca è stata condotta su un disegno a sanguigna di Leonardo da Vinci custodito presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Oggi tra le grandi imprese del signore del Montefeltro sono impresse nel simbolo del suo ducato, maestoso Palazzo di Urbino che lo stesso Giorgio Vasari giudicò "così bello e ben fatto tutto quel palazzo, quanto altro che in sin a ora sia stato fatto giammai". Un grande signore che fece del simbolo e della sua effige una strategia di potere comunicativa e grandiosa. Di lui si conoscono moltissime rappresentazioni in monete,sculture, dipinti, ma in ognuno di questi emerge solo il suo lato sinistro. Questa volontà di essere rappresentato solo da quel lato era ben conosciuto, gli artisti dovevano rappresentarlo sempre da quel lato. La spiegazione è che Federico non poteva essere ritratto né di fronte né da destra: in un incidente durante un torneo, una lancia gli era penetrata nell’elmo e gli aveva perforato l’occhio. Rappresentare all’epoca un signore della sua grandezza, conosciuto per la sua astuzia e lungimiranza senza un occhio non era un’immagine che poteva essere tollerata dal grande Duca, perché non avrebbe rispecchiato la sua forza e il suo potere, al contrario l’avrebbe fatto passare come incapace al governo, perché la visione era il simbolo più importante di saggezza.
Ed è qui che arriva Leonardo da Vinci, che nel suo taccuino personale, nel quale annotava gli elementi che più stimolavano la sua genialità e curiosità smodata riporta in un foglio disegnato a sanguigna il volto di Federico da Montefeltro dal lato nascosto, là dove nessuno fino ad allora aveva osato rappresentare, nella quale si evince la mancanza dell’occhio destro.
Il perfezionamento di questa ricerca è stato condotto da un team multidisciplinare di esperti che avvalendosi della scienza ha portato le proprie competenze al fine di poter affrontare uno studio così complesso.
Sono intervenuti nello studio la scrittrice e studiosa internazionale d’arte Annalisa Di Maria, considerata tra i massimi esperti su Leonardo da Vinci la quale sostiene “ In verità le occasioni in cui Leonardo possa aver disegnato il Duca, sono diverse, Il profilo è eseguito a matita rossa appunto con una punta non molto sottile. Nel foglio Leonardo ombreggia il cappello, le guance, il mento e la cavità oculare. La direzione e la pressione del tratteggio cambia all’interno del bozzetto, secondo la tipologia del tratteggio leonardesco, che è stato dimostrato da recenti studi, quanto Leonardo utilizzasse entrambe le mani per dipingere e disegnare a seconda del movimento che quest’ultimo voleva conferire alle sue figure”. Nella presentazione è intervenuto il ricercatore e scultore internazionale Andrea da Montefeltro firmatario del ritrovamento, che ha portato in evidenza il ruolo indispensabile del simbolo alla base dei contenuti anche più nascosti nella corte di Federico. “Dall’indagine effettuata non solo è emerso che il disegno rappresenti un soggetto con l’occhio destro mancante, ma anche il fatto che quello sinistro fosse sano. Dunque la volontà di Leonardo di aver rappresentato il Duca Federico dal lato destro, lato dal quale il Duca non voleva essere rappresentato, questo è una prova del carattere e della volontà di Leonardo di seguire sempre la sua ispirazione e di distinguersi rispetto a tutti gli altri artisti”. Nello studio calligrafico della scrittura di Leonardo e del manufatto è intervenuto il Perito Calligrafo Forense Dr. Stefano Fortunati, determinante il suo intervento per lo studio della calligrafia del genio toscano. Il quale afferma “ Il disegno è sicuramente scollegato a tutti gli elementi scritti dall’altro lato del foglio e soprattutto antecedente come periodo storico”. Per lo studio anatomico è intervenuto il Dr. Fabio Di Censo, chirurgo oculista e direttore dell’unità operativa oculistica a Sulmona, il quale nella sua perizia ha confermato che il soggetto rappresentato nel disegno posto sotto studio aveva la mancanza dell’occhio destro, come Federico da Montefeltro e quindi non si trattava di un soggetto dormiente oppure di una rappresentazione di una maschera funeraria come ipotizzato fino ad oggi.