L’assessore alla sanità della Regione Toscana ha recentemente condiviso sulla propria pagina Facebook un toccante messaggio ricevuto da Stefania Dei, cittadina che negli ultimi tre anni ha frequentato l’ospedale di Campostaggia a Poggibonsi per questioni familiari. Nelle sue parole, emerge con forza il valore della sanità pubblica e il grande lavoro svolto dalle donne e dagli uomini del sistema sanitario, specialmente in un periodo così difficile per la sua famiglia.
Stefania Dei racconta: “In questi ultimi 3 anni, causa i ripetuti ricoveri di mia madre e ultimamente di mio babbo, Dei Ivo, ho avuto modo di dover frequentare abbastanza spesso l’ospedale di Campostaggia, in particolare il reparto di medicina. Reparto nel quale, per ciò che ho potuto notare, si trovano per lo più persone anziane che oltre alle cure legate alla patologia specifica necessitano di attenzioni e premure legate all’età stessa, alla loro non autosufficienza”.
Queste parole descrivono una realtà che moltissime famiglie toscane conoscono da vicino: la fragilità degli anziani e la complessità delle loro necessità sanitarie. Stefania, nella sua lettera, ringrazia il personale del reparto di medicina per la disponibilità dimostrata, sia nei confronti del malato che della famiglia: “Ho avuto modo di stare con lui per lungo tempo, anche al di fuori del normale orario di visita grazie al permesso che mi avevano rilasciato, per il quale ringrazio”. Il ringraziamento non si limita alla cura medica, ma si estende anche alla sensibilità e alla capacità di ascolto dimostrate da tutto il personale.
Il messaggio prosegue con una riflessione profonda sull’importanza della sanità pubblica e dell’ospedale di Campostaggia: “Sento doveroso da parte mia sottolineare l’importanza di questo presidio ospedaliero e di tutti coloro che ci lavorano”. Stefania ricorda come sia fondamentale difendere e sostenere una sanità pubblica universale, un diritto che va protetto. Senza medici, paramedici, operatori socio-sanitari e specialisti, il sistema non potrebbe funzionare, e per questo è necessario che questi professionisti siano adeguatamente tutelati e gratificati.
Il racconto si conclude con una riflessione che ricorda le fasi di progettazione dell’ospedale della Val d’Elsa: “Mi fa piacere ricordare come mio babbo mi abbia raccontato in passato dei ripetuti incontri, confronti, spesso anche scontri politici e istituzionali avuti in ambito Valdelsa nel momento in cui dovevano decidere sulla dislocazione del nuovo monoblocco in sostituzione dei tre ospedali di Colle di Val d’Elsa, San Gimignano e Poggibonsi”. Da queste parole traspare il lungo percorso che ha portato alla creazione dell’ospedale di Campostaggia, un presidio sanitario essenziale per la Val d’Elsa e per le comunità che ne fanno parte.