A San Polo in Chianti, patria del giaggiolo dal 1850, esplode la festa dedicata al fiore simbolo della Toscana. Una tradizione tenuta in vita dalla comunità che torna ad inondare di profumi, sapori ed eventi la frazione grevigiana dal 4 al 7 Maggio, con convegni, musica, tradizione, gastronomia, animazione e laboratori per i più piccoli.
La manifestazione, organizzata dal Comitato Turistico San Polo e sostenuta dal Comune di Greve in Chianti, accende i riflettori sulle proprietà della pianta, divenuta negli anni simbolo dell’economia grevigiana.
“Il giaggiolo è uno dei prodotti principe del nostro territorio - dichiara il Vicesindaco Giulio Saturnini - che ben si integra con le altre coltivazioni tipiche delle colline del Chianti, vite e olivo, la tradizione di questa pianta è portata avanti da alcune storiche aziende locali che da anni promuovono un significativo percorso di sviluppo e valorizzazione”.
Lo sapevi?
Le radici e le essenze del giaggiolo hanno avuto svariate applicazioni nel corso degli anni. Profumo, fissatore di essenze, liquore e persino antidolorifico. La radice o “gallozola” del giaggiolo è considerata un rimedio naturale per alleviare il dolore dei piccini durante la fase di dentizione, avendo naturalmente un leggero effetto antidolorifico.
Il giaggiolo concentrò la sua importanza economica in Toscana, nel periodo compreso fra l’Ottocento e la metà del secolo scorso. La svolta importante per la coltivazione avvenne a San Polo intorno al 1860 e fu dovuta alla caparbietà e all'intraprendenza di due coltivatori del posto, padre e figlio, Adriano e Attilio Piazzesi. Se San Polo è sempre stato un centro di produzione maggiore del giaggiolo, la sua coltivazione si è estesa anche a Lamole, Lucolena e Radda in Chianti.