Salviamo l'Elsa puntualizza dopo le dichiarazioni di Pierucci di RCR sul 'Tubone'

Salviamo l'Elsa puntualizza dopo le dichiarazioni di Pierucci di RCR sul 'Tubone'
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''Il progetto non è sostenibile, sulle rinnovabili serve un piano di più ampio respiro''

“Le recenti dichiarazioni rese ai media quotidiani da Roberto Pierucci, Amministratore delegato di RCR, in favore del progetto di centrale idroelettrica denominato “Tubone”, ci danno l’occasione per riportare l’attenzione sulle ragioni che hanno portato 18 associazioni valdelsane ad unirsi nel Coordinamento Salviamo l’Elsa per contrastare il progetto in questione, e hanno spinto oltre 1000 cittadini a firmare la nostra petizione, la quale ha, tra i primi firmatari, moltissimi esponenti illustri della scienza, della cultura e del mondo delle energie rinnovabili. 

In difesa dell’Elsa e del Parco Fluviale i cittadini, le Associazioni, il Comune e la Soprintendenza si sono opposti ad un progetto che produrrebbe sì energia rinnovabile, ma in un modo non sostenibile,  compromettendo aspetti naturalistici, storico-artistici ed economici che costituiscono un bene comune e patrimonio di tutta la comunità. Per gli stessi motivi, e in ascolto dei cittadini, non solo l'attuale amministrazione, ma anche tutti e 4 i candidati a Sindaco di Colle di Val d'Elsa si sono dichiarati contrari al progetto.

Il cosiddetto “tubone”, progetto proposto dalle aziende Mak2 e Pvg, consiste in una condotta forzata di 120cm di diametro che verrebbe interrata passando accanto o all’interno delle Gore, manufatti antichi e in parte di origine medievale sotto tutela della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, che ha espresso un parere negativo. Il “tubone” consentirebbe il prelievo del 50% dell’acqua dal Fiume Elsa a partire dal Ponte di San Marziale, all’inizio del Parco fluviale, per poi renderla dopo oltre 4 km, a valle del Ponte di Spugna, cioè alla fine del Parco, che verrebbe quindi compromesso nella sua totalità e nel suo tratto più bello, il SentierElsa. 
Si tratta di un prelievo eccessivo, come è stato ampiamente dimostrato. 

Se poi andiamo ad esaminare la portata reale del fiume, le misurazioni richieste dal Coordinamento Salviamo l'Elsa ed effettuate dall’Università di Siena nel mese di Ottobre 2023 e di Febbraio 2024 (quindi in mesi non di magra) hanno entrambe dato valori oscillanti intorno a 1000 Litri al secondo, ovvero meno della metà dei valori di portata stimati per gli stessi mesi dalle aziende proponenti. Ne deriva che anche il prelievo idrico, e di conseguenza la produzione elettrica reale, saranno decisamente ridotti rispetto ai valori di progetto. Una portata che dunque non consente la produzione dell’energia attesa, a fronte di danni irreparabili all’ecosistema, al sistema delle antiche gore, al Parco e alla città.  

Il Parco Fluviale, che coincide con un tratto della Francigena, è divenuto negli ultimi anni uno dei principali attrattori turistici della città, incrementando fortemente le presenze turistiche sul territorio, e pertanto rappresenta oggi il principale asset per il futuro del turismo sostenibile a Colle di Val d’Elsa, con un indotto dal valore economico ben superiore a quello dell’energia che verrebbe prodotta dal Tubone, specialmente stando alle recenti misurazioni di portata. Se è vero che le acque del fiume Elsa hanno in passato fornito energia agli opifici e alle industrie cittadine, oggi sono diventate motore di un nuovo sviluppo economico, legato al turismo lento, ai cammini, alla natura e alle attività all’aria aperta, oltre ad alimentare un ecosistema unico che un recente studio dell’Università di Siena ha dimostrato contenere degli habitat rari, protetti dalle direttive comunitarie e dal valore inestimabile. Per questo motivo ci auguriamo che il Parco venga presto riconosciuto come area SIC, Sito di Interesse Comunitario, insieme alla Montagnola senese.

Siamo naturalmente a favore delle energie rinnovabili, ma contrari a questo progetto. Siamo aperti alla collaborazione con le istituzioni, con le aziende e con la stessa RCR per sviluppare un piano alternativo e veramente sostenibile, per la produzione di energia da fonti rinnovabili sul nostro territorio, che abbia una visione di più largo respiro e di rispetto per le risorse naturali. Riteniamo fondamentale individuare e misurare, anche in termini economici, quelli che definiamo “servizi ecosistemici” erogati dal Parco Fluviale verso la comunità. Costruiamo un modello partecipato per la gestione e pianificazione sostenibile del territorio che possa guardare  anche alle comunità energetiche come nuovo paradigma dei piani di sviluppo del territorio. Evitiamo scelte sbagliate e obsolete, pensiamo al benessere e alla salute dell’ambiente e delle generazioni future.  Per maggiori informazioni invitiamo i cittadini a visitare il sito www.salviamolelsa.it e a firmare la petizione”.

Fonte e foto credit: Comitato Salviamo l'Elsa

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