Riccardo Vannetti parla della 'biblioteca del futuro' da New York

Riccardo Vannetti parla della 'biblioteca del futuro' da New York
amministrative 2024
In un video registrato alla Public Library di New York, il candidato sindaco del centrosinistra definisce funzioni e caratteristiche del servizio pubblico

Quando ho rilasciato un’intervista all’interno della biblioteca comunale Marcello Braccagni stavo occupando uno spazio digitale. Era una diretta-video. Il mio pubblico non erano le persone presenti in biblioteca in quel momento, ma il pubblico di Facebook e dei social media, cui era diretta quella intervista”.

Riccardo Vannetti, candidato sindaco del centrosinistra a Colle di Val d’Elsa, coglie l’occasione di un suo passaggio alla Public Library di New York, la biblioteca comunale della città americana, per rispondere all’interrogazione presentata in Consiglio comunale a proposito dell’utilizzo della biblioteca colligiana. “La biblioteca - dice Vannetti nel video registrato proprio dai locali della biblioteca newyorkese - non è più un mero contenitore di libri, archivi e documenti, ma è uno spazio della città. Anzi, è uno degli ultimi spazi gratuiti della città”. Il candidato colligiano, spiegando la propria visione in merito, considera “l’opportunità da parte del servizio pubblico di dare spazio a chi non ne ha, aprendo le porte di un luogo dove potersi incontrare”.

“Lo scorso Settembre - continua Vannetti - nella città di Milano, presso la Fondazione Mondadori, si è tenuto un convegno dal titolo suggestivo, Libro Città Aperta, dedicato al nuovo ruolo civico e sociale svolto dalle biblioteche contemporanee, ben definite ‘piazze del sapere’”.

 

 

A quell’iniziativa è intervenuto anche il direttore della Public Library di New York, Anthony Marx

“Nel suo discorso - dice Vannetti - ci ha raccontato come le varie sedi della biblioteca comunale di New York vengano oggi utilizzate nei modi più disparati. Si accede alla biblioteca perché si ha bisogno di una connessione wifi gratuita. Le generazioni più giovani continuano a frequentare questi spazi per studiare, perché magari vivono in appartamenti minuscoli in condivisione e non hanno neppure un tavolo dove poter aprire i loro libri. O, più semplicemente, ci si viene perché sono spazi riscaldati durante gli inverni rigidi della città. E va bene tutto, perché si tratta di venire incontro a nuovi problemi dati dalle trasformazioni urbane, di rispondere al bisogno di spazi pubblici che non siano privatizzati o commercializzati”.

In quale modo, si chiede Vannetti, l’esperienza newyorkese, può essere utile per Colle?

“Di fatto - riflette Vannetti - la biblioteca Marcello Braccagni è già una biblioteca di nuova concezione. Come sappiamo, fornisce servizi ai migranti in arrivo in città, istituisce dei percorsi sull’educazione delle nuove generazioni alla lettura o, come nel caso del Progetto Daisy, avvicina le generazioni più adulte al mondo digitale”.

“Io credo - conclude il candidato del centrosinistra - che sia un mio diritto, come cittadino, quello di frequentare la biblioteca e usufruire dei servizi che vengono messi a disposizione. Da candidato sindaco ho il dovere di riconoscerne la centralità nella vita sociale e culturale della città e favorire i necessari processi di cambiamento”.

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