Presentazione Palio 2 Luglio, il discorso di Nicoletta Fabio

Presentazione Palio 2 Luglio, il discorso di Nicoletta Fabio
palio 2 luglio
Nicoletta Fabio esorta i senesi a superare i propri limiti con integrità, ispirata dal dipinto di Giovanni Gasparro

In occasione della presentazione del Palio del 2 Luglio, Nicoletta Fabio, ha offerto a Siena un discorso che ha toccato profondamente il cuore dei cittadini, esortandoli a oltrepassare i propri limiti nel rispetto della loro identità. Il messaggio del sindaco è stato ispirato dal dipinto di Giovanni Gasparro, scelto per rappresentare la manifestazione di quest’anno.

Oltrepassare i limiti nel rispetto di noi stessi contro l’immobilismo che spesso non ci fa vedere al di là del dito che punta alla luna e che ci fa perdere delle occasioni. Questo mi racconta il dipinto di Gasparro, che non vuole fermarsi ad una sola immagine, ma cerca di descriverci una profondità diversa, alta, divina.

La potenza evocativa di questa Vergine che avvolge la città con il suo manto si completa con quella più terrena del paggio che appare dalla veste con sguardo curioso, vigile. Un po’ come avviene con la nostra Festa, caratterizzata da valori aulici eterni, ma anche da attimi quotidiani, da azioni che si ripetono negli anni. In questo si caratterizza la nostra forza, la forza di noi senesi, nel volersi superare sempre rispettando la propria identità.

Ho scelto Gasparro e la sua arte perché credo che rappresenti un qualcosa a cui tutti noi aspiriamo, superare barriere e guardare in alto per trovarsi più forti, più completi e più veri. Questo mi fa venire mente un passaggio della Coscienza di Zeno in cui Italo Svevo, facendo parlare lo psicanalista di Zeno Cosini, lo intima a scrivere, a riprodurre la sua immagine su un foglio: “Scriva! Scriva! Vedrà come arriverà a vedersi intero.

Ebbene, questa interezza io la vedo nei dipinti di Gasparro, nei volti, nei corpi, nonostante il tema mistico e spirituale sia sempre presente come un velo (lo stesso che nel Cencio avvolge la nostra città), resta qualcosa di vero, autentico, intero.

In questo senso si esplica il miracolo terapeutico dell’arte di Giovanni, che trovo profondamente in linea con il Palio, sacro e solenne, ma che ci fa, ogni volta, vedere interi, reali, terreni.

Con l’auspicio che questa interezza sia sempre sinonimo di integrità, vorrei che tutti vivessimo questi giorni di festa avvolti da un abbraccio, come lo stesso velo della Vergine di Gasparro fa nel Cencio, avvolgendo l’intera città”.

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