Poggibonsi, un grande allenatore e una storica partita di briscola

Poggibonsi, un grande allenatore e una storica partita di briscola
nereo rocco
A Firenze Nereo Rocco arrivò come allenatore nel 1974 e vi rimase appena un anno; anzi, anche meno, visto che lasciò a fine Maggio, poco prima che la Fiorentina vincesse la Coppa Italia e dopo aver battuto la Juventus in casa con un sonoro 4-1

Lo chiamavano “el Paròn”, il padrone, il capo indiscusso, per il suo carattere brusco e un po’ burbero, ma insieme schietto e sincero. Qualcuno lo definì poi l’inventore del “catenaccio”, anche se le sue squadre sapevano pure attaccare e, soprattutto, vincere partite e tornei.

A Firenze Nereo Rocco arrivò come allenatore  nel 1974 e vi rimase appena un anno; anzi, anche meno, visto che lasciò a fine Maggio, poco prima che la Fiorentina vincesse la Coppa Italia e dopo aver battuto la Juventus in casa con un sonoro 4-1. Ed era la Juventus di tali Zoff, Gentile, Scirea, Causio, Anastasi, Bettega… Ma nella Fiorentina cominciava a risplendere la stella di un certo Giancarlo Antognoni.

Concentrato sulla squadra e sulla partita durante la settimana, Rocco, finita questa, si rilassava passando il tempo con gli amici a bere e magiare, oltre che a giocare a carte.

Un giorno, ad un giornalista che lo intervistava sullo stato della squadra, Rocco rispose a proposito della Fiorentina:

Non siamo mica il Poggibonsi!”, forse attratto, da triestino, chissà, dalla musicalità un po’ bandistica del nome della nostra città.

La frase rimbalzò su qualche giornale e fu recepita dal presidente del Poggibonsi calcio, il quale, evidentemente punto un po’ nel vivo da tale espressione, telefonò subito alla sede della Fiorentina dicendo:

“Dite a mister Rocco che a calcio non possiamo competere con la Fiorentina, ma, poiché è risaputo che è un ottimo giocatore di carte, lo invito, assieme ai dirigenti, a Poggibonsi per una sfida a briscola”.

Rocco, informato della telefonata, fu lieto di accettare l’invito. Stabilita la data, il presidente del Poggibonsi organizzò una grande cena, cui presero parte una trentina di persone. Raffaele Righetti, segretario della squadra viola, ricorda un grande camino con due girarrosti, che mandavano un accattivante profumo. La cena fu poi allietata da un ottimo vino. Per la Fiorentina erano presenti, oltre a Nereo Rocco e Righetti, altri due dirigenti. Così Righetti racconta:

Mentre si viaggiava in auto verso Poggibonsi Rocco disse mezzo in veneto e mezzo in italiano:

“Mi raccomando, se vinciamo, niente rivincita eh!”.

Finita la cena iniziò la gara di briscola. Il Paron propose:

“Prima giocano il presidente e Righetti contro due di voi come apripista, poi giochiamo io e Mazzoni contro i migliori di voi”.

La proposta fu accettata. “Tutti i presenti intorno a vedere! Il Presidente ed io fummo fortunati perché vincemmo agevolmente. Iniziò, quindi, la seconda partita, quella vera! La gara fu molto combattuta, ma Rocco e Mazzoni da veri professionisti riuscirono anche loro a vincere. Non vi dico le risate e gli sfottò interminabili del Paron. Per tutta la serata tenne banco lui! E continuammo la serata fino a tardi in grande allegria e con tanta simpatia. Ovviamente tutti giornali parlarono dell’avvenimento!”.

(Dal sito di ricordi della A.C. Fiorentina)

In copertina una formazione della Fiorentina dell’anno 1974-75 composta da Della Martira, Merlo, Guerini, Roggi, Beatrice, Superchi e, sotto, Casarsa, Antognoni, Caso, Desolati, Pellegrini.

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