Poggibonsi: in sei mesi coinvolti 128 ragazzi delle scuole medie e superiori con 'Non sono fuorigioco'

Poggibonsi: in sei mesi coinvolti 128 ragazzi delle scuole medie e superiori con 'Non sono fuorigioco'
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Salvadori: ''Una delle attività promosse dalla Conferenza Zonale per l’Istruzione e quindi da tutti i Comuni dell’Alta Valdelsa, per intercettare situazioni critiche e gestire le fragilità''

Sono centoventotto gli studenti a rischio dispersione scolastica che nei primi sei mesi dell’anno sono stati coinvolti nel progetto “Non sono fuori gioco” curato dalla Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa nell’ambito delle attività del Piano Educativo Zonale. Insieme a studenti e studentesse il progetto ha coinvolto venti genitori e trenta docenti di riferimento.

“Un progetto importante che rientra nelle attività del Piano Educativo Zonale, promosse da tutti i Comuni dell’Alta Valdelsa - dice Susanna Salvadori, assessore alle politiche educative del Comune di Poggibonsi, capofila di area - un'attività di contatto e riorientamento che consente di intercettare le situazioni più critiche e dare una mano agli studenti e alle famiglie fragili”.

Il progetto “Non sono fuori gioco” ha riguardato gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori in sostanza) attraverso tre azioni. La prima si è svolta nei mesi di gennaio e febbraio scorso e ha visto gli educatori della Ftsa impegnati in interventi rivolti ai singoli studenti delle scuole secondarie di primo grado del territorio. Sono stati coinvolti anche gli studenti del Centro provinciale per l’istruzione adulti, nello specifico coloro che devono conseguire la licenza media. Gli operatori hanno effettuato colloqui di orientamento individuale aperti alle famiglie. Sono stati coinvolti trentatre studenti, dodici docenti e otto genitori.

La seconda azione si è svolta nei mesi che vanno da Marzo a Maggio 2023 e ha visto interventi individuali nelle classi del biennio degli istituti tecnici e professionali nelle scuole secondarie di secondo grado (ovvero le superiori, compresi gli studenti del Cpia che frequentano il biennio della scuola superiore). In questo caso sono stati novantacinque gli studenti coinvolti, dodici i genitori contattati e diciotto i docenti che hanno partecipato.

Il progetto è proseguito con la terza azione, ovvero con il tentativo di intercettare e di prendere in carico degli studenti del biennio a rischio abbandono. Tentativo messo in atto con una serie di attività necessarie per riorientare lo studente verso altri percorsi di istruzione. Tutto questo chiaramente attraverso un lavoro in rete con la famiglia, con altre agenzie formative presenti sul territorio, con gli assistenti sociali e gli educatori, nonchè attraverso il Centro per l’Impiego. Le attività svolte hanno portato diciotto studenti a rischio abbandono ad essere presi in carico dagli operatori, studenti che vengono da varie scuole superiori. Per loro sono stati presi contatti e fatte proposte di orientamento insieme ad incontri con agenzie del territorio.

“Questo metodo di lavoro, che il nostro territorio promuove e sostiene - dice Salvadori - è integrato con le attività legate all’orientamento scolastico, che in cinque anni ha coinvolto circa tremila studenti, ma non solo. Ci sono le attività legate alla disabilità, ci sono le attività dedicate alle pari opportunità con, ad esempio, circa mille studenti e studentesse incontrate da dicembre a maggio con attività di sensibilizzazione contro gli stereotipi di genere".

"C’è l’attenzione verso proposte culturali che coinvolgono tutto le scuole, penso al cinema con il preziosissimo Lanterne Magiche, le tante iniziative di teatro, le attività volte a rendere attuale la memoria storica, l’attenzione verso i genitori e poi le tantissime iniziative che vengono fatte direttamente dalle scuole in queste materie, sulle lingue, sull’inclusione, la comunicazione e il bullismo. Tutto questo per aiutare i ragazzi in una fase delicata della loro crescita. Un complesso di proposte che non basta mai, per questo, coerentemente a questo quadro, siamo sempre pronti ad accogliere nuove opportunità che, ad esempio, con il Pnrr sono arrivate”.

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