Una fredda giornata del dicembre 1949 quando alla stazione di Alessandria scende dal treno un francese di Marsiglia, tale Marcel Zosso, che ha in mente l’idea di costruire un marchingegno per giocare a calcio con una pallina e 22 piccoli calciatori di legno fissati a delle stecche. Ha visto qualcosa del genere in alcuni ospedali del suo paese, dei biliardini un po’ rudimentali che venivano usati per la riabilitazione psicomotoria dei reduci della seconda guerra mondiale.
Già negli anni ’30 un certo Broto Watcher aveva costruito un prototipo di biliardino in Germania ed uno spagnolo di Barcellona, tale Alejandro Finisterre, aveva addirittura fatto brevettare nel 1937 un suo tavolo per giocare il football in miniatura. Difficile quindi stabilire chi fu l’inventore e trovare una data esatta per l’invenzione del biliardino o calciobalilla, detto così in Italia forse perché fatto con piccoli giocatori di legno, come balilla venivano detti i piccoli ragazzi di allora. Fu qualcosa che stuzzicò senza dubbio la mente di più inventori di vari paesi.
Marcel Zosso vuole perfezionare i modelli esistenti, ma ha bisogno di un artigiano che sappia lavorare il legno come si deve. Si rivolge così alla famiglia Garlando, che ha un laboratorio presso Alessandria, dove si costruisce un po’ di tutto, dai flauti, alle botti per il vino, ma soprattutto casse da morto. E i Garlando accettano, non senza qualche perplessità, realizzando il primo biliardino o calciobalilla moderno, che si perfeziona presto negli anni con l’uso della fòrmica, del metallo, delle aste telescopiche che non sporgono più dal tavolo, con le boccole munite di oliatore.
Garlando, che poi diventano, grazie al calciobalilla, una grande azienda esportatrice in tutto il mondo con un fatturato milionario, pare tuttavia che non siano stati i primi a realizzare un calciobalilla in Italia. Su tutti i siti internet che si occupano della storia del biliardino e perfino in una sorta di enciclopedia dei giochi della Zanichelli (A.Angiolino-B.Sidoti “Dizionario dei giochi”- Bologna 2010) si legge infatti la notizia che ad ideare il primo calciobalilla in Italia sarebbe stato un artigiano di Poggibonsi nel 1936 o 1937, il quale però non avrebbe avuto l’intuizione delle possibilità di sviluppo su scala industriale della sua invenzione e si sarebbe limitato quindi a fare solo alcune prove di fabbricazione.
Chi sarà mai stato l’artigiano poggibonsese? Nessuno pare ne conosca il nome, ma il fatto è comunque interessante in quanto rappresenta un’ennesima prova di come la tradizionale attività artigianale di Poggibonsi, con il suo patrimonio di esperienze, la sua inventività e capacità di escogitare soluzioni originali di fronte ai vari problemi, sia stata poi alla base del grande sviluppo industriale del periodo del miracolo economico.
Resta però il mistero a stuzzicare la curiosità di noi poggibonsesi.
In copertina una partita di biliardino tra ragazzi