“L’identità di una città è il risultato di tanti fattori: storia, persone, tradizioni, lavoro, cultura, valori. Averne cura è cosa saggia, è importante ed è utile anche per comprendere cosa siamo e cosa possiamo essere”. Con queste parole Susanna Cenni, candidata sindaca di Poggibonsi alle elezioni amministrative di giugno, alla vigilia delle celebrazioni per il 25 Aprile lancia la proposta di un progetto organico dedicato proprio alla memoria della città.
Il progetto, scaturito dai tavoli programmatici e dai molti incontri delle settimane scorse e già condiviso in parte con le associazioni, assume un significato ancora maggiore alla luce di quanto è successo nelle ultime ore a livello nazionale.
La storia di Poggibonsi, d’altronde, è come quella di gran parte del territorio circostante segnata dalla guerra, dalla distruzione, dalla ricostruzione e, soprattutto, dalla capacità che i poggibonsesi hanno avuto di rimboccarsi le maniche. È, in tutto e per tutto, anche una storia di impegno civico, democratico; è storia di Resistenza, di partigiani.
Ogni anno l’amministrazione comunale, insieme alle associazioni partigiane e agli altri Comuni che hanno pagato un caro prezzo alla strage fascista su Montemaggio, celebra la memoria di quei giorni con la necessità di continuare a tramandarla e trasmetterla. È un momento che può sempre contare su una importante partecipazione dei cittadini. Anpi di Poggibonsi, assieme al Comune, all’Istituto Storico della Resistenza Senese e ad altre associazioni, ha inoltre elaborato recentemente un percorso di trekking nei luoghi della memoria cittadina e ogni anno si producono eventi in collaborazione con le scuole. Ma si può fare di più.
“Il progetto che abbiamo in mente - spiega, dunque, Susanna Cenni - è il tentativo di compiere un ulteriore passo avanti, rendendo omaggio ai nostri partigiani e alle nostre partigiane, alle staffette e a tutti coloro che in quei giorni, nella nostra città, combatterono per la libertà. La nostra idea si articola in quattro punti: sostenere un progetto di ricerca e ricostruzione della storia dei nostri partigiani; stilare e rendere noto l’elenco dei nostri partigiani e le nostre partigiane; collocare una memoria stabile nei luoghi significativi della città, ad esempio con pannelli che indichino la nascita, vita, morte e le azioni significative dei combattenti della libertà; inserire la nostra città nel circuito degli itinerari della memoria. Purtroppo, non possiamo più contare sulla presenza dei testimoni di quel tempo e di quella storia: è anche per loro che quella storia deve essere raccontata ancora”.