Già 1.000 firme raccolte in pochi giorni dal coordinamento Salviamo l'Elsa per dire no al tubone. Intanto, l’assemblea convocata dal Coordinamento Salviamo l’Elsa lo scorso sabato ha visto una grandissima partecipazione, trasversale e appassionata in un’affollata sala del Teatro del Popolo. Un importante momento di approfondimento sul progetto di centrale idroelettrica proposto dalle aziende Mak2 e Pvg e approvato dalla Regione Toscana. Oltre ai membri delle associazioni che fanno parte del coordinamento, hanno partecipato tantissimi cittadini e anche le istituzioni: Sindaco, assessori, alcune delle forze politiche e i due candidati a Sindaco. Pur nelle differenti visioni, è emersa con chiarezza la volontà di salvaguardare l’Elsa e il Parco Fluviale. Non c’è dubbio: il fiume Elsa a Colle è capace di unire gli intenti e costruire senso di comunità, per una città e un futuro migliori.
“Colle di Val d'elsa, a differenza di altre città che sono figlie della strada, può essere considerata figlia del fiume - spiega Giacomo Baldini, archeologo - grazie allo sfruttamento delle acque con il sistema delle Gore, ha acquisito l'attuale fisionomia urbanistica. Le Gore non sono state solo il motore dell'economia colligiana nel suo sviluppo storico, ma rappresentano ancora oggi un tratto identitario di questa Comunità”.
“Gli impatti su questo patrimonio sarebbero gravissimi”, spiega Giovanni Comi, di Italia Nostra, che ha illustrato il possibile tracciato della prevista condotta forzata mostrando le gravi alterazioni che causerebbe al manufatto delle gore, sia per l’approntamento di spazi di lavoro in corrispondenza della gora, sia per la realizzazione dell’alloggiamento del tubo all’interno dei canali esistenti. Ha poi ricordato che le gore, in quanto bene di proprietà pubblica di interesse storico - archeologico e documentario, sono tutelate ope legis dal Codice dei beni culturali.
Claudio Leonzio, già professore di ecologia all’Università di Siena, ha parlato dell’Elsa come un potente sito di attrazione e volano di sviluppo per un turismo ecosostenibile attraverso i servizi ecosistemici che il fiume esprime: il paesaggio fluviale e la possibilità di effettuare escursioni di amanti della natura, scuole, gruppi accompagnati da guide ambientali, pescatori sportivi. Inoltre, un recente studio commissionato dal Comune di Colle di Val D’Elsa ha messo in luce la presenza di numerosi habitat e specie di interesse comunitario, tutelate dalle direttive europee e dalle leggi regionali, un valore inestimabile. Infine, ha presentato i risultati delle recenti verifiche della quantità di acqua nel fiume. Idrogeologi dell'Università di Siena hanno verificato una forte discrepanza tra le portate teoriche presentate dalle Aziende nel progetto e quelle reali. La portata reale del fiume secondo le rilevazioni effettuate nei mesi di Ottobre 2023 e Febbraio 2024 risulta essere circa un terzo del valore medio indicato per gli stessi mesi dagli elaborati progettuali, fatto che rende non verosimili i dati sulla produzione elettrica attesa.