Cgil-Cisl-Uil scenderanno in piazza a Bologna il 6 Maggio in una grandissima manifestazione, come inizio di un percorso di lotta, mobilitazione e vertenzialità per modificare le scelte del Governo su fisco, pensioni, lavoro, giustizia sociale. Il mondo del lavoro è chiamato a dare un segnale forte: è davvero importante il 6 Maggio invadere Bologna, la Cgil Toscana ci sarà e saremo tantissimi e tantissime.
Viviamo in un contesto maledettamente difficile e complicato, ulteriormente aggravato prima dalla pandemia e poi dalla guerra. Nel nostro Paese abbiamo milioni di persone in povertà relativa o assoluta, che non si curano adeguatamente perché non hanno risorse per farlo, abbiamo un abbandono scolastico in continuo aumento, abbiamo i salari più bassi d’Europa, abbiamo un lavoro caratterizzato da sfruttamento e precarietà, le pensioni non reggono il passo con l’aumento del costo della vita, continuiamo ad avere medie altissime di morti sul lavoro. Una situazione inaccettabile: vogliamo perciò che siano fatte delle scelte politiche che garantiscano un futuro a questo Paese. Purtroppo questo Governo, come anche quelli precedenti, non le sta facendo. Anzi, sta andando in direzione diametralmente opposta, basti vedere la riforma del fisco varata che premia le fasce più ricche anziché le più bisognose. Vogliamo cambiare i contenuti delle decisioni del Governo al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, serve un radicale cambio di passo a cominciare dalla tutela dei redditi dall’inflazione e dall’aumento del valore reale delle pensioni e dei salari. E va cambiato anche il metodo, perché il mondo del lavoro va coinvolto prima di decidere, con il confronto.
L’appello che faccio a tutti i toscani e le toscane è di partecipare numerosi e numerose: abbiamo pullman e treni speciali da ogni territorio della Toscana, contattate le nostre Camere del lavoro perché se saremo in tanti e in tante forse riusciremo a invertire il corso delle cose. I problemi o ce li risolviamo da soli scendendo in piazza o non ce li risolve nessuno.
Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana