E’ scontro su Pay Care, l’azienda che al tavolo regionale convocato oggi da Valerio Fabiani ha annunciato la sospensione degli incentivi aziendali per favorire l’esodo volontario dei lavoratori dalla sede di Monteriggioni. Una misura ‘gestionale’ che era stata concordata a luglio scorso con Regione e sindacati per scongiurare i licenziamenti forzosi, favorendo invece uscite volontarie dei lavoratori del call center incentivate anche con fondi aziendali (oltre che pubblici, grazie alla dote di accompagnamento di otto o dieci mila euro assicurata dalla Regione). Oggi dunque la doccia fredda: stop agli incentivi aziendali ai lavoratori per le uscite e nessuna notizia su possibili soluzioni di rilancio.
“Gli accordi non si rivedono unilateralmente ma con tutte le parti che li hanno sottoscritti, non si sospendono o disdicono né si accettano a pezzi”, afferma Fabiani. Il consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani definisce la scelta di Pay Care “irrazionale e ingiustificabile, visto che tra l’altro c’è la disponibilità manifestata dai sindacati di rimettersi al tavolo per aggiornare l’accordo di luglio: non si capisce perché l’azienda non voglia”. La Regione, assicura Fabiani, si metterà a lavoro fin da subito per cercare un confronto e trovare una soluzione il più rapidamente possibile”. Anche perché nel frattempo lo stesso gruppo Com Data (a cui Pay Care fa capo) che viene chiamato in causa dinanzi alla Regione anche nella sua terza e più consistente articolazione aziendale toscana, ovvero il call center di Livorno. “Oggi siamo stati contattati anche dai lavoratori di lì”, conferma Fabiani.