Dopo il triste ritrovamento senza vita di Pigna, la mascotte a quattro zampe di Castello Sonnino, abbiamo avuto il piacere di intervistare la padrona, Caterina de Renzis, e di riflettere sul sistema e i servizi di ricerca e gestione degli stati di emergenza come la scomparsa di un cane, che di fatto emergenza non viene considerata. Insieme a Caterina abbiamo provato a fare il punto della situazione e con il suo aiuto individuare le falle a cui far fronte in questi casi, cosa potrebbe essere migliorato e quali sono i vari passaggi che un proprietario può fare in caso di scomparsa del proprio animale.
La padrona di Pigna ci racconta che sono stati giorni convulsi quelli delle ricerche, “Quando accade a te in prima persona, entri in un vero e proprio vortice, e divieni frastornato da mille pensieri su cosa possa essere successo al tuo cane: pubblichi appelli sui social, sui giornali, attacchi volantini ovunque senza seguire una procedura standard, razionale, spendi energie e speranze spesso a vuoto e l’efficacia delle tue azioni si perde”.
Conferma che in Toscana la rete dei volontari è incredibile così come quella dei cittadini volenterosi e solidali che si mobilitano nell’aiuto, ma che tutto ciò non può essere delegato ai volontari giusto appunto perché non hanno né energie né risorse sufficienti e non possono riparare alle mancanze di un sistema che presenta buchi neri.
“Non abbiamo una bacheca ufficiale nelle asl veterinarie alle quali poter comunicare la sparizione del proprio animale, così come non c’è un sistema di comunicazione tra la figura istituzionale e i veterinari in questi casi. Per presentare una denuncia di smarrimento devi andare in certi orari e fare una trafila più che complessa. I minuti e le ore nel frattempo trascorrono e sembrano infiniti per coloro che si ritrovano in questa situazione, e ti ritrovi a pensare a tutto e al contrario di tutto”.
Un vortice emotivo pesante insomma.
“L’animale potrebbe essere stato ritrovato, ma non identificato, portato in canile, il padrone potrebbe scoraggiarsi nelle ricerche, e quindi adottato da un’altra famiglia. Peggio ancora rubato e trasportato lontano, finito per essere sfruttato come cane da riproduzione, seviziato, utilizzato per fare elemosina o nel caso limite, ma che purtroppo avviene, addestrato per diventare cane da combattimento per le scommesse, un fenomeno in crescita, soprattutto per quanto riguarda le razze molossoidi come lo era Pigna”.
Come ci dice Caterina, “Quando perdi il tuo animale si provano tutte le vie, comprese la Polfer e i cani molecari, annunci su gruppi Facebook, etc…”.
A questo punto è nata spontanea la domanda: “Ma non sono sufficienti il microchip o la medaglietta con i recapiti del padrone?”.
“Non sempre - ci risponde Caterina - la medaglietta funziona se il cane è abituato a portare il collare e se si imbatte in persone “per bene”, così come il microchip. Ma anche il microchip presenta delle problematicità alle quali non pensiamo mai: può essere rimosso semplicemente con un bisturi; inoltre è leggibile solamente nella regione in cui viene registrato il cane. Proprio così! Se dovessi perdere il cane in Umbria, ad esempio, non sarebbe leggibile, quindi privo di valenza”.
“Le uniche soluzioni auspicabili - come sottolinea Caterina - sono quelle di una revisione, di un implementazione dei servizi, come ad esempio la creazione di una bacheca ufficiale, un database e uno sportello dedicato, una rete logica ed efficiente; rendere il servizio volontario un lavoro a tutti gli effetti e infine l’ipotesi di inserire un localizzatore insieme all’attuale microchip.
Finché il nostro codice civile considererà gli animali come meri beni (spesso di serie b) e non come creature e continueremo ad essere disumani nei loro confronti, sarà difficile raggiungere cambiamenti significativi”.
Spunti di riflessione importanti quelli di Caterina che ringraziamo per il suo tempo dedicato e che ci anticipa un’iniziativa molto importante dopo la scomparsa della piccola Pigna: "La tenuta di Castello Sonnino ospiterà nel mese di Novembre squadre di cani molecolari che si addestreranno per i campionati e per migliorare sempre di più le capacità di ritrovamento”.