Sono 10 i provvedimenti di ammonimento emessi dal Questore della Provincia di Siena dall’inizio dell’anno, tutti nei confronti di destinatari di denunce per presunti maltrattamenti in famiglia verso le compagne o mogli conviventi.
Di questi, 3 sono stati disposti su richiesta di parte, mentre gli altri 7 sono stati adottati d’ufficio a seguito di condotte che hanno evidenziato presunti comportamenti “maltrattanti” che configurerebbero ipotesi di reato.
I più recenti ammonimenti sono stati adottati negli ultimi giorni e notificati a due uomini, entrambi stranieri, uno di 63 e uno di 41 anni, residenti nella nostra provincia, rispettivamente in Val d’Elsa e in Val di Merse.
Tutti e due sono stati ammoniti a tenere una condotta conforme alla legge, dopo l'intervento delle Forze di polizia e conseguente denuncia per “maltrattamenti in famiglia”, condotte presumibilmente concretizzatesi in percosse e lesioni nei confronti delle vittime, a seguito di liti nate anche per futili motivi. Determinante per l’emissione del provvedimento l'analisi dei loro comportamenti e della loro condotta abituale, effettuata dai poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura.
Nel caso del 60enne, inoltre, lo scorso 31 marzo, era stata emessa dal GIP presso il Tribunale di Siena un’ordinanza che dispone la misura cautelare del divieto di avvicinamento dell’uomo alla moglie. L’ammonimento del Questore è una misura di prevenzione che nasce proprio con lo scopo di garantire alla vittima di atti persecutori, violenza domestica, cyberbullismo e altro, una tutela rapida ed anticipata rispetto alla definizione del procedimento penale. In pratica è l'avvertimento che il Questore rivolge alla persona, di astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza. In particolare, nei casi di violenza domestica può essere richiesto con istanza della vittima o adottato d’iniziativa dal Questore come in questi due casi.
Non è un procedimento penale, ed è sufficiente contattare un ufficio di polizia ed esporre i fatti, nel modo più dettagliato possibile, raccontando tutti gli episodi di cui si è stati vittima: lesioni, percosse, ecc.. Non è necessaria la presenza di un avvocato. Le informazioni fornite dalla vittima, che resta in assoluto anonimato, vengono valutate in breve tempo e la persona nei cui confronti è stato chiesto l'ammonimento, o anche in caso di mancata richiesta quando si procede d’ufficio, verrà invitata a tenere una condotta conforme alla legge.