“I 500mila euro stanziati dalla Regione Toscana non basteranno a risolvere il problema lupi. Il fenomeno è ormai dilagato”.
A dirlo è Mario Mori, consigliere di Fedagripesca Toscana, commentando l’annuncio della Regione Toscana sui fondi stanziati per dare indennizzi alle aziende e agli allevatori che hanno subito o subiranno danni da predazione causati dai lupi.
“Nella storia della Toscana non c’è mai stata una situazione simile: la presenza del lupo è diventata pervasiva - dice Mori - è un animale che sta all’apice della catena alimentare e non ha predatori, è vorace. Di questo passo rischiano di scomparire intere attività come l’allevamento ovino, suino o quello bovino biologico, che si svolge allo stato brado soprattutto nelle aree marginali, causando l’abbandono di queste zone”.
“Rispetto al capriolo che spesso riesce a salvarsi - prosegue il consigliere di Fedagripesca Toscana - i cuccioli di cinghiale e in generale la piccola e media fauna autoctona, dalla volpe al tasso passando per l’istrice, sono le vittime preferite dei lupi. Di questo passo rischiamo che fra 15 anni non ci saranno più cinghiali”.
“A farne le spese sono sicuramente le aziende e gli allevatori. L’intervento della Regione, seppur apprezzabile, non basta. Quello di cui abbiamo bisogno è una misura organica, pianificata a tavolino, per limitare i danni causati dai lupi. Forse - conclude Mori - è l’ora di iniziare a pensare a forme di selezione di questi animali”.
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