Era stato legato al cancello del canile-rifugio UNA di Poggibonsi con una catena e abbandonato al freddo per tutta la notte. E' iniziata così la storia di Chico, ritrovato la mattina del 2 di marzo tremante come una foglia, congelato dopo una notte di paura.
E' stato immediatamente portato al sicuro, rifocillato e liberato dal cappio che aveva al collo con delle tronchesi. Chico, così è stato chiamato dalle volontarie del rifugio, era senza microchip. La catena così stretta che sarebbe potuto morire impiccato mentre si faceva la pipì addosso dalla paura.
Adesso, due settimane dopo il suo abbandono, Chico sta meglio grazie alle cure amorevoli del canile-rifugio di Poggibonsi; certo è sempre molto timido ma la paura dell'inizio si sta trasformando pian piano in confidenza e affetto, nonostante le prime reazioni che rivelavano un passato fin troppo duro per essere descritto o commentato.
Chico ha un nome, un microchip e tutti i vaccini in più dopo aver fatto le analisi di rito è venuto fuori che per fortuna lui è sano ed è pronto per essere adottato da una famiglia che lo ami con tutto il cuore.
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