La storia di Barberino Tavarnelle e del suo antico stemma ritrovato raccontata da Alessandro Barbero

La storia di Barberino Tavarnelle e del suo antico stemma ritrovato raccontata da Alessandro Barbero
Il Comune organizza due eventi di prestigio nazionale, l’11 e il 15 febbraio a San Donato in Poggio, per valorizzare il percorso storico che ha portato alla definizione del nuovo stemma del comune unico

Una mostra documentaristica a Palazzo Malaspina, una pubblicazione curata dagli storici Paolo Pirillo, Giulio Cretti, Elisa Paoli ed un incontro pubblico alla Società Filarmonica di San Donato in Poggio con il grande storico Alessandro Barbero che racconta e ripercorre la storia del nuovo stemma di Barberino Tavarnelle. Si compone di tre diverse opportunità culturali di alto profilo l’attività di informazione, comunicazione e valorizzazione del percorso storico-scientifico, voluto e promosso dal Comune di Barberino Tavarnelle, realizzato da un prestigioso team di storici medievisti, modernisti e storici dell’arte che ha portato alla definizione dell’immagine araldica del nuovo ente riunificato.

La complessa indagine, volta ad individuare un unico stemma per il territorio di Barberino Tavarnelle, dopo la riunificazione delle allora amministrazioni comunali di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa, ufficializzata nel 2019, ha permesso agli storici di individuare la più antica rappresentazione dello stemma di Barberino Tavarnelle, risalente al quindicesimo secolo, riprodotto su una parete esterna del Tabernacolo dei Giustiziati di Benozzo Gozzoli a Certaldo alto. Si tratta di un leone azzurro con il giglio rosso, cui è affidato il ruolo iconografico di rappresentare la podesteria di San Donato in Poggio e Barberino Tavarnelle. Nello specifico il leone azzurro è ritratto con la lingua e gli artigli ben visibili e la coda alzata, simbolo di forza e segno istituzionale, si staglia su campo argento e ghermisce con la zampa destra un giglio rosso, tratto distintivo dell’orgoglio fiorentino. Il soggetto araldico è affrescato su una delle pareti del Tabernacolo dei Giustiziati, costruito nel 1460, situato originariamente lungo il torrente Agliena, poi traslato all’interno del Palazzo Pretorio di Certaldo. A causa dei danni provocati dall’umidità, infatti, le pitture infatti furono staccate e collocate nel 1957 nell’ex chiesa dei Santi Tommaso e Prospero, annessa al Palazzo Vicariale. 

L’iniziativa, ideata e organizzata dalla giunta Baroncelli, propone due appuntamenti, sabato 11 e mercoledì 15 febbraio, sul tema “Uno stemma in Comune. L’insegna della comunità di Barberino Tavarnelle (secoli XIII - XXI)”. E’ il titolo che dà nome sia alla nuova pubblicazione (Edifir Edizioni, Firenze 2022) che sarà presentata dallo storico e scrittore Alessandro Barbero (professore ordinario di Storia medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e Vercelli) edagli storici autori del libro mercoledì 15 febbraio alle ore 17.30 presso il Teatro della Società Filarmonica di San Donato in Poggio,sia all’evento espositivo, allestito tra le sale del prestigioso Palazzo Malaspina nel cuore medievale di San Donato in Poggio, recentemente entrato nella rete nazionale dei Borghi più belli d’Italia. L’inaugurazione della mostra è prevista sabato 11 febbraio alle ore 17,30 alla presenza del sindaco David Baroncelli e dei curatori della ricerca Paolo Pirillo, Giulio Cretti, Elisa Paoli e del curatore dell’immagine coordinata dell’ente Daniele Madio i quali accompagneranno il pubblico ad una visita guidata dopo il taglio del nastro. La mostra espone una ventina di pannelli descrittivi, corredati di testi e immagini, che ripercorrono in sintesi l’indagine storica incentrata sull’identificazione dello stemma. I contenuti culturali dell’allestimento, estratti dall’omonima pubblicazione, propongono un percorso di visita e conoscenza suddiviso in tre tappe geografiche, San Donato, Barberino e Tavarnelle, e altrettanti periodi storici: la prima sala copre un periodo storico in cui lo stemma della Podesteria era il centro egemone del territorio, la seconda mette a fuoco i secoli che si estendono tra la caduta di Semifonte (primi anni del 1200) e la prima metà del 1400, la terza spazia dal sedicesimo secolo ai giorni nostri.

Ad aver avuto un ruolo significativo nella raffigurazione dello stemma contemporaneo è il maestro Sergio Nardoni, uno dei più rilevanti protagonisti dell’arte figurativa contemporanea,che ha realizzato lo stemma pittorico.

“Il complesso lavoro storico per il quale ringrazio Paolo, Pirillo, Giulio Cretti ed Elisa Paoli, – dichiara il sindaco David Baroncelli– testimonia un dato sorprendente, ovvero che il territorio di Barberino Tavarnelle nel corso dei secoli ha vissuto una forte e compatta unità territoriale”. “La ricostruzione storica e iconografica - continua il primo cittadino - ci ha permesso di individuare un assetto stabile che si è protratto dalla fine dell’età medievale fino al 1893”. “Ad eccezione dell’unica parentesi dei 126 anni in cui i due enti sussistevano separatamente - aggiunge - il territorio era basato su un sistema coeso, un organismo articolato nei tre successivi centri di riferimento di San Donato, Barberino e Tavarnelle, che aveva fatto del leone rampante il proprio emblema di riferimento collettivo”. “Sono fiero di aver partecipato in prima persona alla ricomposizione di un quadro - conclude il primo cittadino - che ha ritrovato la sua unità anche attraverso la definizione di uno stemma documentato, rappresentato e storicizzato, percorso che dedico all’amico Bruno Rinaldi e all’assessora Marina Baretta che presero parte all’avvio della ricerca”.

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