Proprio sul confine tra le province di Firenze e Siena, fra i comuni di Barberino Tavarnelle e Poggibonsi, si erge la maestosa Torre del Chito, testimone silente di un'antica leggenda di ‘confine’.
La storia racconta di Giannino, un ombrellaio che, in un tragico incontro con il "Chito", vide il suo viaggio concludersi in modo sanguinoso. Partito da Poggibonsi per dirigere verso Sotterra a riparare ombrelli, o forse per cacciare selvaggina, si trovò a passare proprio vicino alla Torre del Chito. Qui, un litigio tra Giannino e il Chito culminò in un tragico epilogo. Minacciato dal Chito di non attraversare i suoi territori, Giannino avanzò, ma fu il primo a sparare con il suo archibugio nascosto tra gli ombrelli. Il colpo fu fatale, e il Chito giacque morto sul luogo.
Il Chito non ricevette sepoltura nel cimitero, bensì nelle sue terre, a breve distanza dalla Torre che conserva il suo nome. Secondo la leggenda, il Chito desiderava riposare in un luogo dove non potesse udire né le campane di Barberino né di Tignano, mantenendo il suo spirito nelle terre a lui care. La leggenda narra che il suo fantasma percorra ancora oggi i suoi domini.
Una curiosa vicenda risale al 1964, quando si dice che il fantasma del Chito apparve a un operaio che lavorava nottetempo alla superstrada Firenze - Siena. Questo incontro, oltre a confermare la presenza eterea del Chito, aggiunge un tassello intrigante a una leggenda radicata nella storia e nel folklore della zona. La Torre del Chito, con la sua aura di mistero e la leggenda che la avvolge, continua a suscitare fascino e timori nella comunità locale, alimentando la curiosità di chi si avventura a esplorare i confini tra il reale e il soprannaturale.
In copertina la Torre del Chito; foto credits: Le vie del Chianti - Camminare in Toscana