Intervista al colligiano Edoardo Di Pietro, il primo laureato nel metaverso

Intervista al colligiano Edoardo Di Pietro, il primo laureato nel metaverso
edoardo di pietro
Il suo viaggio da studente a imprenditore

Dopo un anno dalla discussione della sua tesi di laurea tenutasi a Torino, Edoardo Di Pietro, il colligiano che si è aggiudicato il titolo di primo laureato nel metaverso ci racconta cosa è diventato oggi, accompagnandoci durante il suo viaggio da studente universitario a ideatore di una azienda innovativa.

Buon pomeriggio Edoardo, che ne dici di iniziare raccontandoci come si è svolta la discussione della tua tesi di laurea?
Il 1° Luglio del 2022 a Torino ha avuto luogo la discussione della mia tesi di laurea, ciò è accaduto in modalità “ibrida”, nel senso che ho sostenuto l’esame in presenza e contemporaneamente all’interno di uno spazio virtuale riprodotto da me, chiamato metaverso.

Eri già consapevole dello scalpore che avresti provocato essendo la prima persona ad affrontare la discussione nel metaverso?
No, non ero affatto consapevole dello scalpore che avrei provocato, anche se, il giorno prima era stato lanciato un comunicato stampa a proposito della mia discussione della tesi e alcuni giornalisti avevano già tentato di contattarmi. Una volta arrivato presso l’università con mia grande sorpresa mi sono ritrovato davanti troupe di giornalisti impazienti di intervistarmi, così mi sono rinchiuso all’interno della scuola per avere modo di affrontare la mia discussione con tranquillità.

Avevi già in mente cosa avresti fatto dopo il conseguimento della tua laurea?

No, non avevo ancora in mente quale sarebbe stato il mio futuro lavoro. Adesso sto lavorando sulla mia azienda ma non posso essere sicuro che questo sarà ciò che farò da qui fin quando andrò in pensione (se ci andrò). Provo sempre a inseguire ciò che mi piace e cercare di stare al passo con le nuove ondate tecnologiche, cercando di percepire cosa richiede l’innovazione e ciò che le aziende si aspettano dalle persone.

Mi piacerebbe che mi parlassi della tua azienda e di cosa si occupa…

La mia azienda è definita come un “Innovation Lab”, ovvero un centro che si occupa di varie innovazioni. Nonostante il mio background sia prevalentemente umanistico e la materia di cui mi occupo molto scientifica, la mia azienda si occupa di trovare tool di intelligenza artificiale e semplificare il lavoro ad aziende e persone, creazione di metaversi e spazi virtuali immersivi con realtà aumenta, virtuale o mista; creazione di Virtual Influencer o meta-Ambassador.

Hai riscontrato difficoltà nel lancio della tua azienda?

Non è stata una cosa facile dato il fatto che da semplice studente mi sono ritrovato a gestire un’azienda che non era assolutamente nei miei piani, e questo mi ha portato ad assumermi grandi responsabilità. Ho riscontrato molte difficoltà, tra cui la gestione della burocrazia e la gestione del team, direi che ci sono stati molti più ostacoli rispetto alle cose semplici.

Hai molte aspettative future sul successo della tua azienda? 

Sicuramente ho delle aspettative anche se cerco di mantenermi sempre umile e con i piedi per terra. Il mondo dell’innovazione è incerto e pieno di rischi, perciò, non mi aspetto grande successo nel breve termine, ma semplicemente di poter continuare a fare ciò che mi piace, divertirmi e avere la possibilità di aiutare molte persone, soprattutto i ragazzi come me.

Io sono una ragazza di 18 anni e non sono molto a conoscenza dei rischi di questa nuova tecnologia, che consiglio daresti ai giovani come noi a cui piacerebbe approcciare al mondo del metaverso?

Da giovane a giovane, il mio consiglio è quello di utilizzare sempre questi mezzi con consapevolezza, equilibrio, una giusta gestione del tempo passato davanti ai dispositivi digitali e, soprattutto, sapere cosa stiamo facendo quando ci troviamo davanti questo tipo di dispositivi. Noi e le nuove generazioni nasciamo subito con dei device tecnologici in mano ma nessuno ci fornisce delle istruzioni su come utilizzarli; ad esempio, per guidare una macchina dobbiamo necessariamente avere la patente, seguire dei corsi, studiare, esercitarsi e superare esami per non correre rischi. La stessa pericolosità si può riscontrare anche nell’utilizzo di queste tecnologie, se lo si fa in maniera inadeguata e poco consona rispetto alla nostra società.

Grazie mille dei consigli e del tempo che ci hai dedicato Edoardo, ti auguriamo buona fortuna per la tua azienda.

Grazie a te e a voi per gli spunti e per l’interessante confronto.

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