Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giacomo Bassi in seguito all'incidente mortale avvenuto negli scorsi giorni sull'Autopalio.
Gentilissimi,
alcuni giorni fa ho promosso una petizione on-line sul sito change.org per denunciare pubblicamente lo stato disastroso in cui versa il raccordo autostradale Firenze-Siena a causa delle continue interruzioni dovute ai numerosi cantieri presenti, alcuni da anni, lungo tutto li percorso stradale. Siamo arrivati a 7 cantieri contemporaneamente attivi nei 56 km di strada.
Questa situazione è fonte di pericolo, di disagi e di un senso di frustrazione per i 60.000 pendolari che ogni giorno la percorrono e per tutti gli altri automobilisti occasionali (turisti, operatori economici, ecc.) che rimangono basiti, di fronte ad un così palese degrado delle minime condizioni di scorrevolezza che si dovrebbero garantire ad un raccordo autostradale. Inoltre, questa incredibile situazione è fonte di difficoltà per tutti gli operatori del soccorso (ambulanze, vigili del fuoco, forze dell'ordine) che si trovano spesso imbottigliati senza poter operare con quella rapidità che tante situazioni tempo-dipendenti richiedono, soprattutto per la salute umana dei trasportati.
E' del tutto evidente che questa situazione è frutto di una scarsa capacità di programmazione, di una trascuratezza dei cantieri che spesso non vedono nessun operatore a lavoro e, più in generale, dell'assoluta non considerazione dei disagi provocati all'utenza nell'allestimento di detti cantieri, palesemente organizzati per corrispondere da esigenze di risparmio delle aziende appaltatrici, che non per tenere conto delle necessità dell'utenza.
La petizione on-line di cui vi dicevo si sta avvicinando alle 2.000 firme raccolte e con essa i sottoscrittori chiedono sostanzialmente 3 cose:
• l'immediata revisione dell'allestimento dei cantieri attivi sulla sede stradale, rendendoli meno invasivi, più sicuri e scorrevoli per gli automobilisti;
• l'organizzazione del lavoro su due turni, meglio sarebbe su tre, per dimezzare la durata dei cantieri;
• che gli amministratori locali e regionali ed anche i parlamentari si facciano immediatamente carico di pretendere da Anas l'accoglimento di queste proposte di buon senso.
La petizione è solo li primo passo e stiamo pensando anche a qualche iniziativa più incisiva per far risaltare li problema che viviamo ogni giorno a causa dell'insufficiente lavoro di altri. Nessuno nega la necessità di realizzare certe lavorazioni; nessuno nega, ci mancherebbe!, che dette lavorazioni debbano essere eseguite secondo le massime precauzioni di sicurezza per gli addetti; ma non è possibile che, di contro, sia messa a repentaglio la sicurezza e la decente fruibilità di una infrastruttura così strategica per cittadini e imprese, oltre al danno d'immagine che la nostra Toscana riceve ogni giorno negli occhi dei milioni di turisti che attraversano questi territori, allibiti da una situazione viaria da sottosviluppo.
Sappiamo bene che ci sono dei contratti in essere e che questa condizione giuridica limita un possibile cambiamento delle cose, ma sappiamo anche che quando si è di fronte ad una infrastruttura strategica pubblica ed al rischio generale di compromissione dell'incolumità di chi la usa, si possono anche introdurre varianti contrattuali e concordare con le ditte condizioni diverse.
Come chiediamo nella petizione, li nostro auspicio e che le SS.VV. si raccordino rapidamente per affrontare Anas e per raggiungere un qualche risultato, a beneficio di tutti.
Animato da una ragionevole speranza nell'impegno di ciascuno di voi, vi saluto cordialmente.
Giacomo Bassi,
Governatore della Misericordia di San Gimignano ed organizzatore della petizione on line