“Oggi è la giornata mondiale dedicata a salute e sicurezza nel mondo del lavoro però sono abbastanza stufo di leggere numeri su numeri quando poi alla fine c'è solo da prendere il coraggio a quattro mani ed intervenire sulla sicurezza nel lavoro".
Queste le prime dichiarazioni di Simone Arcuri, segretario generale di Fillea CGIL Siena in merito al tragico incidente sul lavoro accaduto ieri a San Gimignano che ha portato alla morte del giovane Francesco Mannozzi, classe 1991.
“Oltre a snocciolare numeri mi sembra che non ci sia volontà politica di intervenire - afferma Arcuri - abbiamo fatto proposte a tutti i livelli ma tutte le volte si danno numeri, tutti si affrettano a scrivere le proprie proposte ma poi non si interviene mai. Quello che arriva dai lavoratori è un grido d'aiuto: ogni giorno parliamo con i lavoratori ed abbiamo il polso di quanto sia rischiano nei cantieri”.
Nello specifico, Francesco aveva frequentato i corsi della scuola edile ed era stato formato negli enti bilaterali. Questo sta a dimostrare che neppure questi sono sufficienti.
“Come sindacato chiediamo che si parta dalle scuole a ragionare di sicurezza sul lavoro per sensibilizzare i ragazzi che saranno lavoratori dipendenti o autonomi del domani - prosegue Arcuri - vogliamo partire dalla formazione anche a livello scolastico per creare la cultura della sicurezza”.
Un focus molto importante riguarda il mondo della formazione in primis: in questo senso, tra le proposte c'è quella di aprire i corsi anche ai lavoratori autonomi e agli imprenditori di più grandi dimensioni in modo tale da poter rendere ancora più chiare le problematiche di questo settore.
Oltre a questo c'è anche il fattore della presenza dei tecnici della sicurezza del lavoro e degli ispettori.
“Sarebbe importante una loro presenza assidua sui cantieri - chiude il segretario generale di Fillea Cgil Siena - puntando anche ad aumentare il numero degli ispettori che in questo momento si trovano sotto organico”.