Il Sacro Monte di San Vivaldo: un viaggio nella Gerusalemme di Toscana

Il Sacro Monte di San Vivaldo: un viaggio nella Gerusalemme di Toscana
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La Toscana "nascosta": San Vivaldo a Montaione è un gioiello che merita la visita

Nella pittoresca Toscana, si trova un vero e proprio tesoro nascosto conosciuto come la Gerusalemme di Toscana: il Sacro Monte di San Vivaldo. Questo luogo magico e affascinante, situato a breve distanza da Montaione, vanta una storia antica che risale al 1300. Oggi è considerato uno dei luoghi di culto più famosi d'Italia e ha ottenuto il riconoscimento come monumento nazionale.

La storia di San Vivaldo inizia con l'eremita beato Vivaldo Stricchi da San Gimignano, che nel primo ventennio del trecento scelse di isolarsi in questa zona e vi trovò la sua morte. La leggenda narra che il suo corpo fu scoperto nella cavità di un imponente castagno, e l'albero scomparve a causa dell'ansia degli innumerevoli devoti che desideravano avere reliquie. Sul luogo delle radici dell'albero, fu poi eretto l'oratorio primitivo di San Vivaldo, che successivamente nel 1355 fu sostituito dalla chiesa ancora presente oggi.

Il Sacro Monte di San Vivaldo fu ideato dai frati che, in quel periodo, erano soliti intraprendere pellegrinaggi in Terra Santa. Fra Tommaso da Firenze e fra Cherubino Conzi furono i principali artefici di questo progetto straordinario. Costruirono un convento e circa 25 cappelle che riprendevano le tappe salienti della vita, della passione e della morte di Gesù Cristo. Gli abitanti del luogo contribuirono all'impresa trasportando le pietre necessarie per la costruzione dal fondo del fiume Egola.

L'obiettivo della creazione di queste cappelle era quello di offrire alla popolazione la possibilità di compiere un pellegrinaggio simbolico senza doversi recare fino a Gerusalemme, che in quel periodo era sotto il dominio dei turchi, evitando così spese eccessive. Una bolla del papa Leone X del 1516 riconobbe l'importanza delle cappelle e concesse un'indulgenza a coloro che vi si sarebbero recati a pregare.

Nel corso dei secoli, le varie cappelle furono affidate a famiglie private per la manutenzione e le riparazioni, ma alcune andarono perdute a causa di incuria e dissesti del terreno. Oggi, le cappelle sopravvissute sono sotto la Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, che ne cura la conservazione.

Il Sacro Monte di San Vivaldo è organizzato secondo un preciso ordine iconografico e topografico, fedele ai parametri della Gerusalemme terrena. Le diciassette cappelle originali, insieme al pozzo della Samaritana, sono tutte adornate da gruppi plastici in terracotta, realizzati da abili scultori collegati alle botteghe di Giovanni della Robbia, Benedetto Buglioni e Agnolo di Polo, un esperto modellatore formatosi nella bottega del Verrocchio.

Attraversare il Sacro Monte di San Vivaldo significa immergersi in un'esperienza spirituale unica, rivivendo le tappe fondamentali della vita di Cristo in un contesto toscano incantevole. Questo luogo incarna la fede, la storia e l'arte, offrendo a visitatori e pellegrini un'opportunità di contemplazione e riflessione in un'atmosfera unica nel suo genere.

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