L’impianto in questione è stato richiesto da una multinazionale spagnola, motivata da interessi speculativi più che da una reale sostenibilità energetica. L’energia prodotta non sarebbe redistribuita alle aziende locali o alle famiglie di Casole, ma immessa sul mercato a prezzi esorbitanti, gravando ulteriormente sui cittadini. Inoltre, la multinazionale potrebbe beneficiare di incentivi statali a fondo perduto del 40%, agevolazione riservata ai piccoli comuni come Casole (sotto i 5.000 abitanti). Di fatto, quasi metà dell’investimento verrebbe coperta dai contribuenti, sottraendo risorse che potrebbero essere impiegate in settori essenziali come la sanità.
Le iniziative del Comitato sono già numerose. Gli incontri pubblici hanno registrato un’alta partecipazione, con l’intervento di rappresentanti di tutte le forze politiche e dell’amministrazione comunale, uniti nella contrarietà al progetto per il rischio di devastazione paesaggistica e perdita di qualità della vita. Oltre 200 firme di cittadini contrari sono state raccolte, accompagnate dalla richiesta di promuovere invece una Comunità Energetica, che permetterebbe di produrre energia a beneficio diretto di famiglie e aziende locali.
Anche Italia Nostra Siena ha espresso il proprio sostegno: la presidente Laura Comi ha partecipato a riunioni pubbliche e a un incontro con il sindaco Pieragnoli, mettendo in evidenza le criticità del progetto. Inoltre, giovedì 21 novembre, il Comitato è stato ricevuto dall’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni, per discutere il tema delle energie rinnovabili e della futura legge regionale sulle “aree idonee” per impianti fotovoltaici ed eolici.
Il Comitato ribadisce di non essere contrario alle energie rinnovabili, purché gli impianti siano realizzati in luoghi appropriati, come tetti di aziende, aree già compromesse, stabilimenti industriali o cave dismesse. Tuttavia, si oppone con fermezza ai mega parchi fotovoltaici che deturpano terreni agricoli integri, fondamentali per l’identità, il paesaggio e il turismo di Casole, nonché per la Rete Escursionistica Toscana (RET), che verrebbe gravemente penalizzata dall’intervento.
La mobilitazione continua, con l’obiettivo di tutelare il territorio e promuovere uno sviluppo energetico che sia davvero sostenibile e condiviso.