I silvicoltori sul caso della Montagnola senese: ''Continui attacchi da piccoli gruppi di ambientalisti''

I silvicoltori sul caso della Montagnola senese: ''Continui attacchi da piccoli gruppi di ambientalisti''
caso montagnola
Il comunicato stampa dei Silvicoltori sulla Montagnola senese

"I silvicoltori registrano i numerosi e continui attacchi provenienti da piccoli gruppi di ambientalisti autoreferenziali amplificati da una certa stampa non interessata a registrare le voci di tutti i soggetti coinvolti, nella loro pluralità. Non serve fare nomi di testate giornalistiche… Basta soltanto leggere alcuni quotidiani cartacei in edicola per capire facilmente come siano ascoltate esclusivamente voci di protesta, spesso del tutto prive di fondamento tecnico o scientifico. Ci chiediamo, infatti, quante volte siano stati  intervistati i responsabili dei Carabinieri Forestali, oppure dell’Unione dei Comuni della Val di Merse, oppure i vari Sindaci (anche se spesso operanti secondo logiche poco comprensibili) ma soprattutto i silvicoltori come categoria. E, salvo errore non ci risulterebbe, almeno dalla lettura di certi articoli che neppure le principali Associazioni di Categoria siano state mai interpellate.

Perché questa parzialità assoluta? A chi giova? Parliamo però adesso di fatti e non di opinioni. Stiamo appurando che a causa dei continui attacchi giornalistici su radio, televisioni e quotidiani alcune imprese boschive stiano fuggendo dalla Montagnola Senese per spostarsi in qualsiasi altra area della Toscana, dove qualunque taglio non suscita attenzione, purchè non operare sulla Montagnola Senese. Di conseguenza per mancanza di manodopera aggiunta alle restrizioni imposte dagli enti addetti, i terreni stanno precipitando di prezzo. Inoltre a questo vogliamo e dobbiamo aggiungere che altri Enti, come i Comuni di Monteriggioni e Casole d’Elsa, annunciano da oltre 2 anni l’istituzione di un fantomatico Parco della Montagnola Senese, di cui tutti parlano ma di cui nessuno ha mai letto una sola riga scritta. Perchè tutto questo clamore senza mostrare le cate?”

Questo alimenta ulteriormente la confusione sull’argomento e spaventa i silvicoltori che non conoscono le caratteristiche dell’operazione annunciata e mai mostrata, e che quindi potrebbe sfociare in nuove ed ulteriori restrizioni, che aggiunte alle preesistenti stanno creando un nuovo ed ulteriore danno alle coltivazioni sui terreni boschivi”.

Si prefigura quindi un collasso economico sino ad oggi impensabile, che non era mai accaduto nella storia della Montagnola. L’esasperazione dei proprietari sta raggiungendo il culmine e pretendono adesso risposte da chiunque sia in grado di darle: Qualcuno vuole accaparrarsi terreni sulla Montagnola Senese approfittando della caduta dei valori immobiliari?” 

A chi giova far crollare i prezzi? Qualcuno ha interesse a distruggere l’economia agricola povera di questa zona montana? Ed a favore di quale altra economia? Una economia forse ritenuta 'migliore' di un’altra e per questo motivo destinata, come in una tragica superiorità razziale, a soppiantarne un'altra? Tra le possibili economie alternative a quella agricola, il turismo potrebbe essere una?  Cosa resterebbe sui poverissimi territori montani dopo la distruzione dell’unica economia agricola e del suo indotto? Oppure… Ci sono forse nuove economie, sconosciute ai più, ma che si stanno affacciando sulla scena e che potrebbero suscitare ghiotti appetiti?”

"Domande che pochi sembrano essersi poste perché forse le loro risposte non interessano a nessuno, neppure alla politica. Se i cosiddetti  "ambientalisti"  possiedono già queste risposte saremo felici di prestare loro la massima attenzione, fermo restando che per adesso abbiamo letto e sentito solo chiacchiere poco significative. I silvicoltori, sulla base di evidenze oggettive già in loro mani, prefigurano un interesse economico privato di soggetti terzi sui terreni di loro proprietà".

In conseguenza di ciò i silvicoltori stanno valutando la presentazione presso la Magistratura inquirente di un esposto contro ignoti per aggiottaggio, ovvero per speculazione (punibile per legge) operata sul diminuire del prezzo dei loro terreni, avvalendosi di informazioni riservate o divulgando notizie false o tendenziose per abbassare le quotazioni, allo scopo di avvantaggiarsi a danno dei proprietari di terreni boschivi”.

"Ci sono dei ‘pupari’ dietro questa strana vicenda? Per adesso abbiamo intenzione di mantenere ben coperte le nostre carte, ma gli attori sulla scena, e soprattutto i registi dietro le quinte, sappiano bene che siamo molto determinati e, forti del crescente consenso tra i proprietari di terreni, ben intenzionati a difenderci in tutte le sedi".

Fonte: coordinamento Silvicoltori

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