Giacomo Baldini, il nuovo direttore dei Musei Civici di Colle di Val d'Elsa, entra in servizio

Giacomo Baldini, il nuovo direttore dei Musei Civici di Colle di Val d'Elsa, entra in servizio
giacomo baldini
Lo scorso 3 Luglio si è insediato il nuovo direttore che ha già incontrato l’ufficio cultura. Al lavoro sui Dossier per la valorizzazione del sistema museale

Giacomo Baldini, il nuovo direttore dei Musei Civici di Colle di Val d’Elsa ha preso servizio. Tra i primi incontri quello con i referenti dell’ufficio cultura, con gli addetti del CED per la definizione degli strumenti informatici istituzionali per poi approfondire i dossier aperti, non ultimo quello sul Museo del Cristallo in vista della prossima apertura. Non è la prima volta che il Comune decide di dotare le strutture museali di figure apicali in grado di dirigere i singoli musei. Il cambio di rotta sta nell’aver deciso di prevedere un’unica figura per tutti i musei, istituendo ‘de facto’ un sistema museale civico.

“Dal 2019 ad oggi abbiamo sviluppato per Colle un progetto di sistema museale molto ambizioso, convinti che il rilancio turistico della città, che abbiamo inquadrato nel progetto di promozione “in one word… COLLE”, si debba basare anche e soprattutto sulla ricchezza e sulla qualità dell’offerta culturale, di cui i nostri musei sono il cuore pulsante”, sottolinea Cristiano Bianchi, assessore alla cultura e al turismo".

Con il rilancio dei nostri tre musei e del parco archeologico, cui abbiamo recentemente aggiunto l’UMoCA e la Casatorre di Arnolfo di Cambio, il tutto riunito in un unico percorso di visita, risulta chiaro che un sistema museale del genere non poteva prescindere dall’individuazione della figura del Direttore dei Musei, figura che a Colle non era mai esistita prima in questa forma, e che oggi si rende necessaria per implementare questo progetto di rete museale e per attuare le nostre politiche di sviluppo turistico “a motore culturale”.

Gli obiettivi del Direttore saranno dunque molteplici: l’accreditamento dei musei e l’ottenimento dei finanziamenti, il supporto ai gestori e all’ufficio cultura nella gestione delle strutture e nel raggiungimento della loro sostenibilità economica, il coordinamento delle attività dei musei con le scuole e con le associazioni, l’attività di promozione. Giacomo Baldini, archeologo di formazione, risultato vincitore del bando e da pochi giorni in servizio, è un profondo conoscitore dei nostri musei e del nostro territorio e sono sicuro che saprà farsi carico di questa importante missione con la sua competenza e il suo entusiasmo, agendo come un punto di riferimento fondamentale per la promozione della cultura e del turismo a Colle”.

“Ho deciso di partecipare al bando del Comune di Colle di Val d’Elsa convinto che il progetto fosse ambizioso ma necessario - aggiunge Giacomo Baldini, Direttore dei Musei Civici - Colle ha molti punti di forza, che la diversificano dagli importantissimi centri contermini, attrattori turistici di livello internazionale. Ma queste specifiche prerogative, queste eccellenze culturali vanno messe a sistema, perché possono raccontare storie, che arricchiscono l’esperienza della visita in Valdelsa: non solo Etruschi e Medioevo, che pure rappresentano momenti fondamentali della nostra Storia, ma anche la grande tradizione artigiana che ha segnato lo sviluppo politico e sociale di una Comunità, una terra che, ancora oggi, continua ad essere oggetto di sperimentazione artistica”.

Senza dimenticare il Parco Fluviale dell’Elsa o l’anello della Francigena. In una parola… Colle, riprendendo il tema della campagna di promozione turistica. Sta a noi far dialogare tutte queste espressioni, far sì che la visita a Colle non sia solo un momento di passaggio, ma un percorso di conoscenza, un’esperienza che completa un viaggio o più semplicemente una meta dove ritrovare una storia all’apparenza comune a molti centri dell’Italia centrale, ma, se vissuta, unica nella sua evoluzione storica dall’Antichità fino ai nostri giorni. Un plauso, quindi, a chi ha avuto questa visione e ha creduto nella possibilità di attuare una piccola rivoluzione che permetterà di valorizzare un patrimonio storico, artistico, archeologico e valoriale ancora in gran parte inespresso”.

Il progetto del nuovo sistema museale colligiano, infatti, prevede che i tre musei (Museo San Pietro, Museo Archeologico e Museo del Cristallo) siano interconnessi in un percorso integrato, tramite forme gestionali congiunte e flessibili, che forniscano uno spaccato completo del territorio e del suo patrimonio materiale e immateriale: cultura, storia, società, artigianato. Il nuovo allestimento del Museo Archeologico valorizzerà, oltre alla collezione di arte etrusca, l’edificio del Palazzo Pretorio in tutte le sue parti, le Stanze della Memoria e la connessione con il Parco Archeologico di Dometaia, anch’esso oggetto di valorizzazione, ed ospiterà opere di arte contemporanea in dialogo con quelle di arte antica, a partire dalla scultura di Sol Lewitt, ricostruita nel 2020. Il nuovo allestimento del Museo del Cristallo, sviluppato in collaborazione con il comitato tecnico scientifico formato da esperti, con l’Associazione Città del Cristallo e la Pro Loco, fornirà una esperienza immersiva e racconterà il contesto culturale e produttivo in connessione con gli elementi territoriali e sociali, incentrando la narrazione su 3 filoni tematici: tecnico, artistico e socio-culturale.

Il Museo San Pietro è stato oggetto di importanti manutenzioni, funzionali anche all’efficientamento energetico, e sarà aggiornato e valorizzato ulteriormente. Ai tre musei e al Parco Archeologico di Dometaia si sono aggiunti l’UMoCA, il museo di arte contemporanea all’aria aperta ricostruito sotto il Ponte di San Francesco nel 2022 grazie al finanziamento MiC e la Casatorre di Arnolfo di Cambio, acquisita al patrimonio comunale nel 2022, simbolo della città, per la quale è già in corso la definizione di un progetto di restauro interno e allestimento espositivo che funzionerà come elemento di richiamo, in sinergia con i tre musei cittadini e la città di Firenze, collocandosi all’interno del circuito sia delle Case della Memoria Toscane (Casa Leonardo, Casa Michelangelo, Casa Giotto, Casa Masaccio) che degli studi d’artista, per la presenza al suo interno degli affreschi del Maestro Gino Terreni, che per oltre vent’anni ha scelto la torre come proprio studio.

L’obiettivo è quello di mettere tutti questi luoghi a sistema, uniti in un unico percorso di visita, un’unica offerta integrata che attraverserà tutta la città, dal Museo San Pietro in Colle Alta e fino al Museo del Cristallo in Colle Bassa, e che troverà nella Casatorre di Arnolfo il suo centro ideale e simbolico.

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