Soddisfazione all’Università di Siena per il compimento delle attività che hanno permesso l’arrivo in Italia di Mona A., studentessa iraniana attivista per i diritti delle donne del proprio paese, giunta a Siena dopo un lungo lavoro diplomatico.
Mona A. è stata quest’oggi accolta al palazzo del Rettorato dal Rettore Roberto Di Pietra, che ha voluto esprimere personalmente alla neo studentessa la vicinanza della comunità accademica.
Durante l’incontro il professor Di Pietra ha ricordato le attività messe in campo dall’Ateneo per permettere di farla giungere in Italia; mente la studentessa ha espresso gratitudine per l‘opportunità offerta. Insieme al Rettore erano presenti il professor Federico Lenzerini, Delegato alle studentesse/studenti e ricercatrici/ricercatori provenienti da aree di crisi e referente del progetto “Just Peace”; il professor Riccardo Pisillo Mazzeschi, emerito di Diritto internazionale e presidente dell’Associazione Cor Magis Siena e le professoresse Francesca Farabollini ed Elisabetta Antonini, componenti del Consiglio direttivo della stessa Associazione.
Si è ancora una volta attivata in Ateneo la complessa macchina organizzativa, seguita dal professor Lenzerini e dallo “sportello Just Peace” attivo per l’assistenza a favore di studentesse, studenti, ricercatrici e ricercatori richiedenti asilo o in situazioni di particolari difficoltà, che ha permesso di portare la studentessa in Italia. La studentessa si trova da qualche giorno a Siena per prendere contatto con la nuova realtà accademica; studierà infatti Economics and management, corso di laurea in lingua inglese; ed è da poco alloggiata presso un appartamento messo a disposizione dall’Associazione Cor Magis Siena - con cui l’Ateneo ha instaurato una collaborazione duratura - insieme ad una studentessa rifugiata di nazionalità congolese.
Mona A. è stata attiva nel suo Paese nell’ambito dei diritti delle donne, per questo motivo circa due anni e mezzo fa si è trasferita in Turchia, continuando ad adoperarsi per i diritti delle proprie concittadine. Il suo attivismo si è intensificato a seguito del decesso di Masha Amini, avvenuto nel settembre del 2022.
Sostenuta da organizzazioni per i diritti delle donne, Mona ha partecipato a dimostrazioni nella città di Bursa, in Turchia, durante le quali ha pubblicamente esposto il suo pensiero sulle gravi violazioni dei diritti delle donne perpetrate nel proprio paese di cittadinanza. A seguito di ciò Mona è stata arrestata e inviata al centro di rimpatrio della stessa città, dove è stata detenuta per alcuni mesi.
Durante il periodo della sua detenzione diverse associazioni umanitarie hanno invocato il rilascio di Mona. Quando è stata finalmente di nuovo libera è comunque rimasta sotto sorveglianza, con la forte possibilità di essere rimpatriata. L’Università di Siena è riuscita a portare Mona A. in Italia a seguito di una delicata attività diplomatica, durata molti mesi. Adesso che è finalmente giunta presso il nostro Ateneo, la studentessa è pronta a continuare i suoi studi, senza abbandonare l’attivismo a favore delle proprie connazionali.
Ha detto il Rettore Di Pietra: “Mi congratulo per la positiva soluzione della vicenda che, grazie all'impegnò di tanti ha permesso di portare Mona in Italia. Alla studentessa auguro di proseguire negli studi e accrescere qui con noi il suo bagaglio di conoscenze. Un ringraziamento particolare al professor Lenzerini e allo staff delle sportello Just Peace per l’impegno profuso. Ringraziamento che estendo all’Associazione Cor Magis Siena per il sostegno. La formazione rappresenta una delle leve che contribuiscono alla libera manifestazione del pensiero ed alla crescita personale”.
Ha detto Mona A.: “Oggi sono qui grazie al supporto del governo italiano e soprattutto grazie alla compassione e alla perseveranza delle persone dell’Università degli Studi di Siena. È grazie al loro aiuto che mi è stato possibile lasciare la Turchia e riguadagnare la mia libertà”.
Ha dichiarato il professor Lenzerini: “L’arrivo di Mona in Italia è stato il frutto di un’intensa attività diplomatica e degli sforzi congiunti di numerose persone, sia interne che esterne all’Università degli Studi di Siena, che desideriamo ringraziare sentitamente. Abbiamo incontrato grosse difficoltà e forti resistenze, anche da parte di entità da cui ci saremmo attesi un approccio decisamente diverso. Purtroppo ci siamo resi conto che il sentimento di solidarietà nei confronti di chi rischia la vita è spesso soffocato da interessi politici ed economici. Ma abbiamo anche dimostrato che, con l’impegno, la dedizione e la perseveranza, senza arrenderci di fronte alle difficoltà, anche quando appaiono difficilmente sormontabili, si possono raggiungere risultati importanti. Nell’ambito dello sportello Just Peace, e con l’aiuto dell’intera comunità accademica, ci proponiamo di rinnovare costantemente il nostro impegno per far sì che quello di Mona non rimanga un caso isolato”.
L'Università di Siena, attraverso lo “sportello Just Peace”, aderisce al network CRUI RUniPace e al Manifesto per l’Università inclusiva, promosso da UNHCR, per favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione universitaria e promuovere l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica.
L’Associazione Cor Magis, attiva a Siena, fa capo ad un’iniziativa che si prefigge di fornire assistenza ai migranti in stato di bisogno per un tempo utile ad avviare la loro integrazione e a garantirne il raggiungimento dell’autonomia economica e sociale. A seguito di un accordo stipulato con l’Università degli Studi di Siena, quest’ultima identifica le persone che godranno dell’assistenza da parte dell’Associazione.