Compie due anni la chiusura del ponte di Bellavista. Era il 25 Settembre del 2021 quando in seguito ad un sopralluogo dei tecnici fu decisa la chiusura dell'infrastruttura sulla Cassia. Dopo circa un anno di traffico deviato, vista l'impossibilità di ristrutturazione, il ponte fu definitivamente demolito tra agosto e settembre del 2022. e convocata la conferenza dei servizi. La primavera seguente fu presentato il progetto preliminare per la ricostruzione del ponte con un finanziamento di 10 milioni di euro.
Nel frattempo i cittadini si sono dovuti scontrare ogni giorni con numerosi disagi legati al traffico e alla viabilità che in questo momento consente di raggiungere Staggia solo o tramite la vecchia strada di Lecchi oppure attraverso la superstrada con l'uscita di Colle Sud attraverso Fontana. Insomma, se da Poggibonsi si vuole andare a Bellavista o si passa da Lecchi oppure si prende la Siena-Firenze uscendo a Colle Sud. Per non parlare di alcune attività commerciali che hanno subito danni importanti a causa del blocco della viabilità.
L'ultimo atto della vicenda è stata la pubblicazione del nuovo codice degli appalti che ha portato ad un ulteriore rallentamento in attesa che venga pubblicata la gara di appalto.
Sul tema del ponte di Bellavista è intervenuto Fratelli d'Italia Poggibonsi rendendo noto che “Sta lavorando nelle competenti sedi per segnalare la problematica del Ponte di collegamento Bellavista - Staggia”.
“L’On. Francesco Michelotti e il coordinatore comunale poggibonsese Avv. Manfredi Biotti stanno lavorando, difatti, a stretto contatto con il gruppo di FdI in Regione Toscana, al fine di ottenere delle risposte da parte degli Enti preposti, per la popolazione di Staggia, Bellavista e di Poggibonsi”.
“Sono allo studio anche iniziative parlamentari, per avere risposte e date certe su questa che è diventata una vera e propria vergogna. Riteniamo prioritario il ripristino a breve termine di una viabilità facilmente fruibile e fluida tra Poggibonsi e i territori di Staggia-Bellavista, non solo per alleviare i disagi della cittadinanza ma anche delle attività economiche del luogo”.
