Consegnato ''Il Marzocco di Barberino Tavarnelle'': serata piena di emozioni per i cittadini più virtuosi

Consegnato ''Il Marzocco di Barberino Tavarnelle'': serata piena di emozioni per i cittadini più virtuosi
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Il premio è stato assegnato al parroco di Tavarnelle Don Franco Del Grosso, all’associazione culturale Marcialla e alle bambine del Morrocco

La prima edizione del premio Il Marzocco di Barberino Tavarnelle, al suo debutto nello spazio all’aperto della Pineta di Barberino Val d’Elsa, ha acceso una luce sull'impegno civile dei premiati che ha investito l'orgoglio e lo sguardo solidale di un'intera comunità. Occhi lucidi e mani vibranti per la consegna del riconoscimento avvenuta ad opera del presidente del Consiglio comunale Alberto Marini e del sindaco David Baroncelli che hanno coordinato la serata finalizzata a dare risalto ai cittadini più meritevoli. Don Franco del Grosso, l’associazione culturale Marcialla, le bambine del Morrocco. Ciascuno di loro ha voluto estendere e condividere il valore umano del premio ricordando un particolare momento della loro esperienza, le persone care, gli amici, i compagni di avventura che hanno contribuito a costruire il percorso virtuoso. Don Franco Del Grosso ha dedicato il riconoscimento istituzionale, il primo istituito dal comune unico di Barberino Tavarnelle per volontà della presidenza del Consiglio comunale, a tutti i giovani, ragazze e ragazzi che nel corso dei decenni hanno preso parte ai campi estivi realizzati in maniera pionieristica dal parroco.

Più di trent’anni fa fu Don Franco a proporre e organizzare a Tavarnelle, presso la Chiesa di Santa Lucia al Borghetto, l’attività estiva con il coinvolgimento attivo degli adolescenti che seguivano i più piccoli nel ruolo di tutor. L’associazione culturale Marcialla, giunta al ventesimo anniversario di vita culturale quest’anno, rappresentata dal suo attuale presidente Damiano Masini e Gianfranco Martinelli, storico direttore artistico del Regina Margherita di Marcialla, ha voluto omaggiare la fitta rete dei volontari sulla quale si fonda la realtà teatrale gestita da decine di persone, residenti nella frazione appassionati dei linguaggi artistici più diversi, dalla musica al teatro, alle quali sono affidate le chiavi del Teatro comunale sul piano organizzativo, logistico e artistico.

Le bambine del Morrocco hanno dedicato le loro emozioni, da cittadine virtuose, agli amici di una vita, ai coetanei di Longarone, coinvolti nel terribile disastro del Vajont avvenuto il 9 ottobre 1963. Le allieve, iscritte alla terza elementare, supportarono in maniera solidale i bambini di Longarone recandosi sul posto grazie alla lungimiranza e all’intraprendenza di due insegnanti, la maestra Anna Cetica e la direttrice dell’allora Istituto scolastico Lea Verdi. Le due donne organizzarono la prima trasferta scolastica italiana nel luogo dove si era consumata la tragedia per esprimere vicinanza, affetto e solidarietà alla popolazione travolta dalla frana del monte Toc. Da allora è nata un’amicizia fra le due comunità di Barberino Tavarnelle e Longarone che non si è mai interrotta, alimentata dal filo vigoroso della generosità e del rispetto, uno scambio continuo fatto di visite, occasioni di convivialità, scambi e attestazioni di stima che si svolgono in vari momenti dell’anno. Alla consegna del premio erano presenti anche gli amici di Longarone tra cui Mario De Bon.

“Non è stato per nulla facile quest’anno individuare le persone e le realtà più virtuose - ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale Alberto Marini - tante le candidature proposte dai cittadini, lo considero un bel segnale di unità e coesione sociale proveniente dalla nostra comunità che riconosce, sostiene e valorizza coloro che agiscono nell’interesse della collettività e meritano di essere posti in primo piano, una forma di gratitudine che nasce e si esprime grazie allo spirito solidale e alla vocazione fortemente comunitaria che caratterizza il nostro territorio”.

Le proposte di candidatura sono state valutate da un’apposita commissione costituita dal sindaco David Baroncelli, dal presidente del Consiglio comunale Alberto Marini, dai cittadini della comunità, Luisa Fontani, Manola Bartalini, Paolo Naldini e i rappresentanti del Consiglio comunale Mauro Maioli e Barbara Guazzini.

Ad illustrare le motivazioni del premio è il sindaco David Baroncelli. “Don Franco in 36 anni di attività - ha commentato il sindaco - si è distinto non solo come uomo di fede ma come intellettuale, esperto conoscitore della storia del territorio, nonché promotore di cultura letteraria e umanistica. Don Franco ha saputo allacciare relazioni proficue con le associazioni del territorio, sensibile e disponibile ai temi dell'accoglienza e aperto ai cambiamenti culturali che ha seguito e vissuto con attenzione, consapevolezza e interesse. Sul piano sociale è stata fondamentale la sua preziosa attività per i giovani, impegnati nell'attività dei campi estivi, tanti i progetti culturali da lui proposti e sostenuti, al suo impegno culturale si deve la pubblicazione di alcuni importanti contributi letterari e saggistici che approfondiscono i legami tra spiritualità, storia e testimonianza”.

A proposito dell’associazione culturale Marcialla “la ricchezza dell’associazione - ha rilevato il sindaco - risiede nell’identità collettiva, sensibile e aperta ai passaggi del tempo, impegnata a sperimentare e generare nuove produzioni tra tradizione e innovazione. Nei suoi venti anni di attività, compiuti quest’anno, l’associazione si è distinta per la capacità di interpretare i diversi linguaggi artistici investendo sulla qualità delle proposte, la ricerca, la formazione, coltivando il senso di appartenenza al territorio e il coinvolgimento attivo del paese. L’associazione è una realtà unita, energica, consapevole dell’importante eredità che proviene dal passato e della necessità di interpretare il patrimonio artistico in chiave contemporanea, proiettata con fiducia nel futuro”.

E per concludere le bambine del Morrocco, presenti Giuliana Barbetti, Grazia Daddi e Armida Niccolai, che il primo cittadino ha definito testimoni della catastrofe del Vajont. “Sono loro - ha sottolineato - che hanno tenuto in vita l’affetto reciproco con gli allievi e le allieve di Longarone di allora, sopravvissuti al disastro, oggi adulti, e la memoria di questa drammatica vicenda, fatta di sentimenti, testimonianze e solidarietà. Sono state figure centrali nell’affermazione del percorso di dialogo che scaturì con la popolazione del Vajont rappresentando una bussola fondamentale per la conoscenza dei fatti, impegnata a rafforzare la matrice educativa, culturale e pubblica di questa importante pagina della storia del nostro Paese. “Le bambine del Morrocco - ha concluso - hanno intrapreso un duraturo e significativo percorso di valenza sociale, grazie a loro che è sorta una storia nella Storia, intrisa di amore, fratellanza, pace e valori che hanno saputo e sanno trasmettere e condividere con infinita naturalezza”.

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