“Su pos e commissioni bancarie è il momento di passare ai fatti”. Così Leonardo Nannizzi, Presidente di Confesercenti Siena guarda al Tavolo tecnico per il taglio delle commissioni sui pagamenti tramite Pos, convocato dal Ministero dell’Economia per venerdì 17 marzo. Il tavolo era stato previsto dalla legge di Bilancio 2023, con l’obiettivo di arrivare a diminuire il peso delle commissioni bancarie applicabili sulle transazioni fino a 30 euro.
“E’ un peso sempre più insostenibile per tante attività commerciali, specialmente quelle che vivono di piccole transazioni, e che su incassi dal margine ridottissimo subiscono un prelievo aggiuntivo fino alll’1,4 per cento, se il cliente sceglie la moneta elettronica”, osserva Nannizzi. Da tempo Confesercenti fa notare che anche questi imprenditori potrebbero concorrere pienamente agli obiettivi cashless, se fossero davvero messi in condizioni di farlo: “L’ago della bilancia è in mano al sistema interbancario, ovvero a chi determina le commissioni sulle piccole come sulle grandi transazioni. Ci aspettiamo che l’iniziativa del Governo porti finalmente tutte le parti a prendere atto di questo stato di cose, e quindi induca chi ha mezzi per agire a farlo. In particolare, esentando dalle commissioni le transazioni sotto i 30 euro per le attività sotto i 400mila euro di fatturato”.
La necessità è tanto più stringente in una realtà come quella senese, dove il ricorso a bancomat e carte e più alto che in molte altre parti d’Italia per vari fattori: la densità di piccoli esercizi commerciali, la propensione alla moneta elettronica dei residenti e soprattutto dei turisti che la visitano. “In dieci anni, cioè da quando il Decreto Crescita introdusse il primo obbligo di pos, l’Italia è diventata la nazione europea con la più alta densità di pos - conclude Nannizzi - e il peso maggiore di questa conversione è ricaduto soprattutto sui piccoli esercenti: tabaccherie, gestori carburanti, edicole e tutte le attività caratterizzate da piccoli margini sul venduto, per le quali le commissioni pesano come una tassa aggiuntiva da 400 euro medie a esercizio. Anche a Siena”.