L’incontro di sabato scorso al Teatro del Popolo, promosso dal Comitato “Salviamo l’Elsa” che vede al suo interno gran parte delle Associazioni colligiane, è stato non solo interessante per la qualità degli interventi dei relatori che da tre diversi punti di vista hanno delineato il valore passato, attuale e futuro del nostro fiume, l’Elsa ma anche per la percezione di generale condivisione che ha permeato tutta l’iniziativa.
“La questione, che è centrale nel programma della mia coalizione, è legata al riconoscimento del valore costituzionale dell’Acqua come ‘Bene Comune’ fondante il concetto stesso di Comunità.
Tale valore è espresso con forza nello Statuto del Comune di Colle di Val d’Elsa che apre la strada non solo ad iniziative ed azioni di carattere politico ma anche e soprattutto alla possibilità e necessità di salvaguardare tale valore con azioni di carattere programmatorio ed amministrativo che sono nella disponibilità, in primo luogo, del Sindaco quale organo di rappresentanza generale degli interessi della nostra Comunità”, afferma Pii.
Continua dicendo: “A differenza di Vannetti che predica una generica visione della rappresentanza io penso che il potere del Sindaco derivi dalla massima espressione democratica: il voto di tutti i cittadini che si esprimono proprio con l’elezione diretta del Sindaco come deciso dal Parlamento italiano.
Dunque… come procedere… In primo luogo appoggiando ogni iniziativa che possa mettere tutti i colligiani nelle condizioni di conoscere l’effettiva situazione che stiamo vivendo.
Chiedendo a tutti di partecipare alla creazione di un grande consenso popolare che possa consentire agli organi del Comune di assumere decisioni anche molto difficili sulla strada della tutela dell’Elsa.
Il valore dell’Elsa per il nostro territorio va ben al di là degli effetti economici positivi che può creare nel breve e medio termine essendo, forse, il massimo elemento costituente l’identità complessiva della Comunità colligiana.
Il suo “benessere” va dunque tutelato a prescindere da qualunque altra valutazione e in questa direzione ci muoveremo nella prossima legislatura.
Nelle relazioni sono emersi molti degli elementi da sviluppare per decidere poi azioni concrete di competenza del Comune.
Dobbiamo essere infatti pronti a qualsiasi scenario. Certamente una decisione della Cassazione che riconoscesse le richieste del Comune annullando l’autorizzazione regionale sarebbe di grandissimo rilievo.
In caso contrario la mia intenzione è di procedere lungo due direttrici.
La prima prevede la riacquisizione di tutti gli asset societari acquisiti nel tempo dalle due società riportando il totale controllo dell’acqua e del fiume nelle competenze del Comune.
La seconda sarà un’azione di carattere giuridico amministrativo che, partendo dal consenso della popolazione e dai valori espressi nello Statuto del Comune, individui i punti deboli delle procedure attuate dalle società, che hanno portato alla autorizzazione regionale, arrivando concretamente a non consentire l’inizio dei lavori.
Infine ci sono alcuni aspetti delle dichiarazioni di Riccardo Vanetti, candidato - non candidato del PD, che non possono passare sotto silenzio.
Vannetti si è presentato in estate in Piazza Arnolfo dichiarando la propria appartenenza al PD avendo davanti a sé tutto il gotha del partito locale e provinciale a partire dall’assessore regionale Simone Bezzini.
Citare, come fa Vannetti, l’atto dovuto del Sindaco Canocchi è sinceramente incredibile.
Tutta la procedura che ha portato la Città di Colle a rischiare di perdere la capacità di decidere le sorti dell’Elsa è interamente dovuta a decisioni ed atti tutti presi in luoghi istituzionali diretti dal PD: La Provincia di Siena, la Società Intesa amministrata da sempre da esponenti del PD e la Regione Toscana.
In ultimo Vannetti dovrebbe rileggersi quanto affermato dal suo primo grande sponsor colligiano, il segretario del PD Boschi, nell’articolo pubblicato sulla Nazione di Siena il 18 dicembre 2022: “Caso tubone, il PD vota per il SI. Il segretario Boschi: “Siamo favorevoli al progetto”.
Insisto infine sulla necessità di dare alla Città dei momenti di confronto su temi così rilevanti, anche se so che anche in questo caso la mia richiesta non sarà accettata dal candidato del PD. Insisterò su questo fino alle elezioni perché penso che sia un diritto di tutti i cittadini poter valutare le diverse visioni della Città e anche un dovere non rifugiarsi nel comodo spazio del consenso scontato”.
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