Hanno preso il via i lavori di adeguamento e riallestimento del Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”. Un obiettivo ambito, che vedrà impegnata per i prossimi mesi l’impresa Cicero Costruzioni, affidataria dell’appalto: entro l’anno i lavori saranno conclusi e saranno così riaperte le porte del museo archeologico.
Grazie all’impegno e alla volontà dell’Amministrazione Comunale, il progetto, anche culturale, è stato rilanciato e ampliato con l’apertura dei musei, l’investimento nell’acquisto della casa-torre di Arnolfo, lo stanziamento nell’ultimo bilancio di circa 250 mila euro, e un importo complessivo dei lavori di 143mila euro.
“Il cantiere per l’allestimento del Museo Archeologico conferma l’impegno dell’Amministrazione Comunale per gli spazi culturali della nostra comunità. Questo progetto - commenta Stefano Nardi, Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici - ci consente da un lato di superare le difficoltà gestionali del museo e dall’altro di adeguare un altro spazio pubblico agli standard delle normative vigenti in materia di antincendio, migliorandone la fruibilità e la sicurezza per gli utenti. Così nel corso del mandato, tutti i musei della città saranno nuovamente fruibili da Colligiani e turisti. Inoltre, questo intervento rappresenta un primo passo di un progetto più ambizioso di rilancio del palazzo anche come spazio pubblico di aggregazione oltre alla naturale funzione di conservazione e fruizione per fini museali”.
“Questo atteso inizio dei lavori al Museo Archeologico - afferma Cristiano Bianchi, Assessore alla Cultura e al Turismo - arriva dopo la riapertura del Museo del Cristallo avvenuta lo scorso dicembre, e costituisce un altro importante passo verso il completamento dell’ambizioso progetto di sistema museale colligiano che questa Amministrazione ha messo in campo, e che sta alla base sia delle politiche culturali che di quelle di promozione turistica. Il Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” è infatti un fondamentale tassello nell’implementazione del sistema Colle Musei, che si aggiunge al Museo del Cristallo, al Museo San Pietro, al Parco Archeologico di Dometaia, all’UMoCA, (Under Museum of Contemporary Art), e che troverà il suo coronamento con il restauro e allestimento interno della casa-torre di Arnolfo, recentemente acquisita dal Comune. Il sistema museale crea un percorso di visita che parte dall’età antica per arrivare fino ai giorni nostri, e che attraversa fisicamente la città alta e la città bassa, dalla Porta Nova a Piazza Arnolfo, tenendo insieme il racconto della storia, dell’arte, del tessuto urbanistico-architettonico, dell’assetto socio-economico del nostro territorio”.
“Lunedì è stato un giorno importante. Finalmente - chiosa Giacomo Baldini, Direttore dei Musei Civici di Colle di Val d’Elsa - dopo alcuni anni di interruzione, sono ripartiti i lavori al Palazzo del Podestà, in vista della riapertura del Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”. È da tempo che aspettavamo questo momento: in tanti, soprattutto in Castello, domandavano perché fosse ancora chiuso. Questa estate, durante una conferenza nel giardino del palazzo, qualcuno mi ha fatto notare quanto fosse triste la facciata del palazzo con le finestre buie. Da oggi quelle finestre saranno nuovamente rischiarate, per ora solo per i lavori, a breve per rendere possibile la visita in un percorso totalmente rinnovato. Il progetto che abbiamo proposto con l’arch. Gabriele Pulselli è ambizioso e tende a valorizzare tutto il palazzo, nel suo contesto urbanistico e architettonico. Non sarà possibile realizzare tutto in questa prima fase, ma abbiamo ritenuto importante riaprire, per restituire alla comunità un patrimonio che è parte integrante della sua storia. Colgo l’occasione per ringraziare l’Amministrazione Comunale, l’Ufficio tecnico e l’Ufficio Cultura, il Cantiere Comunale, la SABAP Siena-Grosseto-Arezzo e il Gruppo Archeologico Colligiano per il sostegno e il supporto nella fase di preparazione, ma soprattutto i Colligiani per la pazienza dimostrata in questi anni”.
Il museo fu chiuso il 18 Gennaio 2016, per adeguamenti normativi finalizzati al miglioramento dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Fu l’occasione per rifare il manto del tetto, che dopo i restauri del 1990 iniziava a dare segni di vetustà. Problemi progettuali e di risorse e, alla fine del 2019, l’arrivo del Covid-19 avevano fermato gli interventi in una struttura che per decenni, ha rappresentato un presidio importante per la ricostruzione del popolamento etrusco non solo di Colle di Val d’Elsa, ma dell’intero settore orientale del territorio dell’antica Volterra.