Condanne da sei anni e 6 mesi a 5 anni e 10 mesi: così si chiude dopo quasi 5 anni il caso riguardante il detenuto tunisino a Ranza. A quanto riportato dal Corriere della Sera, il giudice Spina ha riconosciuto tra i capi di imputazione il reato di tortura in concorso.
La vicenda risale all'11 ottobre 2018 quando durante un trasferimento di cella il detenuto per spaccio fu picchiato; così le indagini della procura della Repubblica di Siena, avviate pochi giorni dopo, avevano segnalato il coinvolgimento di 15 agenti della polizia stando sempre alla ricostruzione del Corriere. Nel febbraio del 2021 dieci degli agenti erano stati giudicati colpevoli con il rito abbreviato di reati minori.
Una sentenza, come spiegato anche dal legale di quattro dei cinque agenti Manfredi Biotti, che poneva le basi per la formulazione di un giudizio simile ma il Tribunale di Siena si è espresso applicando il reato di tortura che ha pochissimi precedenti in Italia.