"Nel pomeriggio di sabato 1 aprile si è svolta al palamacchia a Livorno la gara n. 8804 U14elite, giocata tra le squadre Don Bosco basket Livorno e A.S.D. Poggibonsi basket e vinta di un punto dalla squadra ospite (50-51). Al termine della partita un gruppo di 7-8 genitori/parenti/simpatizzanti della squadra di Poggibonsi ha aspettato fuori dall'impianto di gioco che uscisse uno dei due arbitri dell'incontro, Moustapha Ndiaye. Il gruppo ha lanciato pesanti offese razziali ed atti intenti a cercare la provocazione del ragazzo". Racconta così la vicenda Luigi Morante, presidente del Comitato Italiano Arbitri della Regione Toscana in seguito a quello che sta diventando un vero e proprio caso.
“Non possiamo più rimanere indifferenti davanti a questi episodi che nulla hanno a che vedere con lo sport. Già nelle scorse settimane avevamo registrato altri due episodi ai danni di Abdul Mumin Goma Faisal e Labed Mourad in due gare del campionato di serie D e ora ci vediamo costretti a registrarne un altro addirittura in campionato di U14elite. Credo fortemente che il Presidente FIP Gianni Petrucci e il Consiglio Federale debbano arrivare ad approvare con la massima urgenza una norma di cui oramai non ne possiamo più fare a meno che vedano la Federazione Italiana Pallacanestra parte lesa insieme al tesserato contro chi si macchia di tali episodi, sia che siano raziali che atti di violenza”.
“In qualità di Presidente del CIA Toscana va il mio grazie e la massima stima a Moustapha Ndiaye, Abdul Mumin Goma Fiasal e Labed Mourad e a tutti i ragazzi del movimento arbitrale perché grazie alla loro professionalità e dedizione all’attività arbitrale consento lo svolgimento delle gare”, conclude il presidente Morante.
Di tutta risposta, è arrivato anche il comunicato ufficiale del Poggibonsi Basket, il quale ha affidato il proprio pensiero ad un post Facebook: “Il presidente Nicola Pucci e tutta la società del Poggibonsi basket si dissociano dalla vicenda di cui da notizia il comunicato di CIA, tenendo a specificare quanto la società si batta da sempre contro discriminazioni di qualsiasi genere. Nel merito di quanto denunciato sul comunicato, riteniamo opportuno attendere tutte le verifiche del caso mantenendo salda la fiducia nei genitori dei nostri ragazzi ed esprimendo piena solidarietà a Moustapha Ndiaye”.