Palazzo Malaspina apre ancora una volta le porte all'arte contemporanea, ai linguaggi e alle forme espressive che si alimentano di percorsi, esperienze e stili di respiro internazionale. Il sindaco di Barberino Tavarnelle ha inaugurato insieme all’artista Walter Sarfatti la personale dell'artista anglo-italiano che risiede a San Donnino, protagonista della personale “Quando il segno incontra il colore”. La mostra espone fino al 26 Maggio una collezione dei suoi migliori lavori, tra incisioni e dipinti, ispirati alla cultura e alla spiritualità giapponese. Anche domani, mercoledì 1 Maggio, la mostra resterà aperta in forma straordinaria nell’orario 16-19.
L'iniziativa è curata e promossa dall’ufficio Cultura del Comune di Barberino Tavarnelle nell’ambito di una ricca stagione di eventi e percorsi espositivi che si inquadrano nella programmazione culturale messa in campo dall’amministrazione comunale.
L'artista, esperto di incisioni artistiche, ha condotto e creato gallerie-laboratori a Firenze, San Gimignano e attualmente nel luogo di residenza, nella campagna avvolta dalle colline chiantigiane e valdelsane dove periodicamente organizza corsi e workshop di grafica artistica. La mostra raccoglie 57 lavori dell’artista, realizzati negli ultimi anni.
“Ogni opera è frutto di un viaggio di emozioni e conoscenza che ho compiuto in Oriente e in Africa - spiega l’artista - il contatto con i paesi e le culture di paesi lontani mi ha ispirato profondamente e ha generato l’opportunità di intraprendere percorsi di approfondimento e sperimentazione artistica legati alle tradizioni e al pensiero giapponese e africano”.
Londinese di nascita, Walter Sarfatti si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e approfondisce il suo percorso professionale entrando in contatto con il mondo dell’incisione artistica. E’ attratto dall’adozione di tecniche innovative e trae fonte di ispirazione dal confronto con artisti americani e nipponici con i quali attiva scambi e collaborazioni culturali. Uno dei punti cardine dell’arte di Sarfatti è l’elaborazione e l’interpretazione del tema giapponese del Wabi Sabi, un’antica filosofia, derivata dagli insegnamenti buddisti, che si fonda sull’accettazione dell’imperfezione, sull’incompletezza e sulla transitorietà dell’esistenza umana.