Sabato 18 febbraio, ore 17,30, Sala Dante Alighieri, è la volta di uno storico di alto livello, amico di Monteriggioni e maestro: Duccio Balestracci.
Comune di Monteriggioni, Associazione Amici del Castello, Monteriggioni AD 1213 proseguono a proporre grandi autori e libri ccellenti portando avanti un format ormai di successo come le Osterie Letterarie. In dialogo con Luca Betti, presenterà il suo ultimo lavoro, del 2022, per Editori Laterza: Il Duca. Vita avventurosa e grandi imprese di Federico da Montefeltro. È consigliata la prenotazione scrivendo a: [email protected].
Al termine ci sposteremo nelle sale del contiguo Pit Stop 17 Cocktail Bar di Luigi Cagnazzo in Via 1° Maggio 25, dove sarà possibile prendere un aperitivo e farsi autografare la copia.
«Si parla di un personaggio che, certamente, è conosciuto attraverso i libri di storia ed anche grazie a quel bellissimo ritratto suo e della moglie fatto da Piero della Francesca – afferma Duccio Balestracci per l’occasione – Federico da Montefeltro è stato comandante di una compagnia militare, ma anche uomo di stato diversamente da altri comandanti, riuscì anche mettere insieme una buona dose di capacità politica. Il Duca nella sua vita ha anche cercato di costruire una certa immagine di se stesso.
Non possiamo certo affermare che non aveva una sua statura politica. Si può definire come un personaggio che ha saputo interpretare la politica italiana, che era fatta dai grandi dell’Epoca; Venezia, Milano, Firenze, il Papato ed il Regno di Napoli. Federico da Montefeltro è stato, comunque, un interprete, non a tutto tondo come lui cercava di avvalorarsi, ma sicuramente come una figura di una notevole cultura ed intelligenza. Era un uomo, infatti, che aveva una cultura non solo di guerra, ma anche di governo e di Stato. Un personaggio sicuramente da conoscere e che rientra pienamente in quel gruppo di ‘principi nuovi’ come li chiamava Macchiavelli».
Duccio Balestracci è stato professore ordinario di Storia medievale e Civiltà medievali all’Università degli Studi di Siena. Si è occupato di storia delle classi sociali in città e in campagna, degli aspetti della guerra e della festa, di storia della storiografia.
Intrigante, avvolgente, curioso ed elegante è questo il racconto che il Prof. Balestracci riesce a fare in occasioni di questa tipologia. La capacità espositiva dell’autore è in grado di trattare argomenti complessi, ma in modo semplice, alla portata di tutti.
Balestracci è, ormai, un punto di riferimento nel panorama degli studi medievali. Il suo cognome in qualche modo richiama uno ‘strumento’ che idealmente si associa al Medioevo. Non è, però, solo un’evocazione, ma l’opera di Balestracci è soprattutto sostanza, in una forma di gran classe.
Tra le sue più recenti pubblicazioni, Medioevo e Risorgimento. L’invenzione dell’identità italiana nell’Ottocento (Il Mulino 2015) e Stato d’assedio. Assedianti e assediati dal Medioevo all’età moderna (Il Mulino 2021).
Per Laterza è autore di: La festa in armi. Giostre, tornei e giochi del Medioevo (2001); Le armi, i cavalli, l’oro. Giovanni Acuto e i condottieri nell’Italia del Trecento (2003, tradotto in giapponese); Terre ignote strana gente. Storie di viaggiatori medievali (2008); La battaglia di Montaperti (2017); Il Palio di Siena. Una festa italiana (2019).
Informazioni su ‘Il Duca. Vita avventurosa e grandi imprese di Federico da Montefeltro’: 600 anni fa nasceva a Gubbio uno dei personaggi più significativi del Rinascimento italiano: Federico da Montefeltro. Mecenate e mercenario, coltissimo umanista e principe spregiudicato, la vita del duca di Urbino è un incredibile succedersi di avventure e cambi di destino. In tutte le raffigurazioni è l’uomo dalla faccia dimezzata, da quando, nemmeno trentenne, un occhio e la radice del naso li aveva perduti per un colpo di lancia ricevuto durante una giostra. Nella storia del Rinascimento italiano, Federico da Montefeltro, duca di Urbino, è il più stimato e strapagato condottiero, circondato dalla fama di non aver perso (quasi) mai una battaglia. Intelligente, coltissimo, ottimo stratega, bravo statista, abile diplomatico, scaltro (ma sempre elegante) curatore dei propri interessi, assieme al suo grande amore, la giovanissima e affascinante seconda moglie Battista Sforza, Federico riuscì a trasformare la corte del Montefeltro in uno dei centri della cultura e della politica italiane: a lui si deve la facies urbanistica e architettonica di Urbino, èlui che riesce a coinvolgere nel suo progetto culturale artisti e architetti come Piero della Francesca o Francesco di Giorgio Martini. Ma come ogni vita avventurosa che si rispetti, anche quella di Federico fu costellata da intrighi e misteri mai del tutto risolti: come riuscì da figlio ‘bastardo’ a impadronirsi del potere? Che ruolo ebbe nella famosa ‘congiura dei Pazzi'.
Foto Andrea Sampoli