Al castello di Monteriggioni appuntamento del ciclo ''Osterie Letterarie'' con Mario Lentano

Al castello di Monteriggioni appuntamento del ciclo ''Osterie Letterarie'' con Mario Lentano
osterie letterarie
Il 29 Aprile in Sala Dante Alighieri, ore 18.30, si terrà la seconda ''Osteria Letteraria'' del mese

Il 29 Aprile, al Castello di Monteriggioni, in Sala Dante Alighieri, ore 18.30, si terrà la seconda “Osteria Letteraria” del mese. Un appuntamento molto interessante in cui l’autore, Mario Lentano, dialogherà con Dario Ceccherini, sul suo “Classici alla gogna. I Romani, il razzismo e la cancel culture”, uscito per i tipi di Salerno Editrice.

Sono disponibili 47 posti e la prenotazione è consigliata telefonando allo 0577 304834, oppure scrivendo a [email protected]. Al termine della presentazione il pubblico potrà acquistare il libro e partecipare al “firmacopie” nelle sale del contiguo Pitstop17 di Luigi Cagnazzo.

L’evento è stato organizzato dal Comune di Monteriggioni in collaborazione con l’associazione La Scintilla, l’Associazione Amici del Castello, la Società  Monteriggioni AD 1213 e l’intervento dell’Associazione Lo Stanzone delle Apparizioni.

Mario Lentano è Professore di Lingua e letteratura latina all’Università di Siena e membro del Centro Antropologia e mondo antico, diretto da Maurizio Bettini; in quest’occasione si affronteranno temi di grande attualità come l’integrazione, il razzismo e quella “cancel culture” che punta sempre più spesso il dito contro gli antichi, accusandoli di complicità nei crimini perpetrati dall’Occidente.

Ma cosa è la “cancel culture” letteralmente smontata nei suoi presupposti proprio dall’autore che sarà presente a Monteriggioni? Ce lo spiega con chiarezza e semplicità Pasquale Almirante su “TS La tecnica della Scuola”: «recentissima moda d’oltre oceano secondo la quale tutto ciò che non coincide col politicamente corretto debba essere cancellato, a cominciare dalle statue di Colombo (che non avrebbe scoperto l’America) e finire coi classici greci e romani da cui sarebbero partiti il razzismo, il maschilismo, la supremazia occidentale sull’intero mondo. Una stoltezza che però sta mettendo sotto inchiesta la civiltà classica greca e latina, escludendola addirittura dai corsi in alcune università statunitensi».

A proposito del libro è ancora più esplicito Enrico Petrucci su “Storia in rete”: «si presenta come un testo fondamentale per due motivi. Da un lato la scrupolosa riflessione sul tema etnico-razziale nell’antica Roma, che smonta le facili similitudini dei contemporanei. Bene sottolineare le similitudini in un senso o nell’altro (…). E dall’altro uno j’accuse senza peli della lingua, che travalica l’ambito ristretto della cancel culture applicata ai classici limitatamente all’ambito del razzismo biologico. Quasi implicitamente ad ammettere che, sebbene il volume si muova dal punto di vista della dialettica basata su ragionevolezza e fatti, raramente chi ne è promotore (della cancel culture) è interessato ai fatti».

Mario Lentano, poi, ha recentemente risposto a un’intervista su “L’Unione Sarda” che «L’imperialismo degli antichi è stato sicuramente un riferimento dei moderni colonialismi europei. Altra questione è quella del razzismo, almeno nell’accezione che questo termine ha assunto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Greci e Romani hanno coltivato pregiudizi etnocentrici ed elaborato stereotipi negativi nei confronti dei popoli con i quali sono venuti a contatto - basti ricordare l’attitudine a definire “barbaro” chiunque non parlasse la lingua dei Greci - ma non sono mai arrivati a elaborare l’idea che i membri di un determinato gruppo etnico dovessero essere discriminati, perseguitati o addirittura eliminati per la sola ragione di appartenere a quel gruppo».

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