Ci sono date che segnano passaggi fondamentali del servizio idrico. Per la Valdelsa, una di queste potrebbe essere il 6 febbraio 2023, giorno in cui è ufficialmente cominciato il percorso per la realizzazione della cosiddetta “Montagnola Senese”: un disegno destinato a cambiare radicalmente l’acquedotto locale, anticipato da alcuni lavori propedeutici ma pronto adesso a entrare nel vivo con una serie di interventi pianificati da qui ai prossimi anni.
Un grande progetto, che ne racchiude diversi altri al suo interno, dal valore complessivo di oltre 20 milioni, che interesserà opere di presa, condotte idriche, centrali e serbatoi. Tanti lavori, un (duplice) obiettivo comune: da un lato, mettere in sicurezza dal punto di vista della quantità della risorsa idrica disponibile i comuni di San Gimignano, Montaione, Gambassi Terme e Certaldo; dall’altro, migliorare ulteriormente la qualità dell’acqua erogata. Gli interventi sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa organizzata nella “Città delle cento torri” nella mattina di martedì 28 marzo, pochi giorni dopo un’altra data-simbolo come quella del 22 marzo, Giornata mondiale dell’Acqua.
A fare gli onori di casa è stato Andrea Marrucci, sindaco di San Gimignano. Con lui c’erano Giuseppe Sardu e Fabio Trolese, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Acque, e il direttore dell’Autorità Idrica Toscana, Alessandro Mazzei. Presenti anche i sindaci di Gambassi Terme e Montaione, Paolo Campinoti e Paolo Pomponi.
Da Badia a Coneo a Ponte ai Mattoni
L’intervento di Acque - gestore idrico del Basso Valdarno e della Valdelsa - partito in questi giorni nel territorio comunale di San Gimignano, è senza dubbio uno dei più significativi dell’intero progetto Montagnola. Per capirlo, basta dare uno sguardo ai numeri: 6.300 metri di nuove tubazioni, un investimento complessivo da 6 milioni di euro, 3 lotti di lavori che ripartono da interventi già realizzati in passato e ai quali seguiranno ulteriori operazioni nei prossimi anni. Le attività riguardano il sistema che dalla sorgente di Badia a Coneo (nel comune di Colle di Val d'Elsa) e dai pozzi circostanti trasporta la risorsa verso il disconnettore di Aiano, e da qui verso il deposito idrico di Fosci e poi fino a quello di Ponte ai Mattoni (San Gimignano). I lavori si rendono necessari poiché l’infrastruttura attualmente in funzione risulta ormai obsoleta, a causa delle dimensioni e della vetustà delle condotte che, oltre a costringere i tecnici di Acque a numerosi interventi di riparazione, si dimostrano sempre meno adeguate a soddisfare il fabbisogno idrico delle utenze servite.
I tre lotti (più due) di lavori
Il macro-progetto è suddiviso in tre grandi lotti: il primo prevede la realizzazione di una nuova adduttrice in ghisa sferoidale tra il disconnettore di Aiano e il deposito idrico di Fosci (Lotto 1, 4.2 milioni di euro); il Lotto 2 (1 milione di euro) riguarda invece la posa in opera della nuova condotta tra l’impianto di Fosci e la località Ferribbie. Il terzo lotto (800mila euro) potenzierà infine il tratto da Ferribbie al serbatoio di Ponte a Mattoni. Le opere rientrano nel programma di finanziamento del “Piano nazionale per la ripresa e resilienza” (PNRR). Se per i primi due i lavori sono già partiti, per il lotto Ferribbie - Ponte ai Mattoni è in corso il progetto esecutivo, con l’obiettivo di avviare le operazioni entro l’estate.
A questi tre lotti, in realtà, se ne aggiungeranno altri due nei prossimi anni: uno, in fase di progettazione, insisterà sul tratto iniziale del sistema, da Badia a Coneo ad Aiano, per la costruzione di una nuova adduttrice in ghisa sferoidale, lunga 2,7 chilometri e da 500 mm di diametro, tra il campo pozzi e il disconnettore; l’altro porterà alla sostituzione di ulteriori 2,8 chilometri di condotte nel tratto compreso tra Ponte ai Mattoni e il deposito di La Rocca, a San Gimignano-capoluogo.
Il primo lotto: Aiano-Fosci
Attualmente la risorsa idrica in uscita dalla sorgente e dai pozzi di Badia a Coneo raggiunge la località di Aiano tramite due tubazioni diverse (soluzione adottata per far fronte a eventuali rotture). Qui, grazie a una piccola struttura chiamata disconnettore, le due condotte in entrata si “trasformano” in un’unica tubazione in uscita. Si tratta di uno snodo fondamentale per garantire il servizio idrico nei comuni di San Gimignano, Montaione, Gambassi Terme, ma anche per alimentare il deposito di Campiglia, nel comune di Colle Valdelsa, e altri serbatoi che riforniscono le frazioni vicine. Ed è proprio dal disconnettore che sono partiti i lavori per la sostituzione di 4 chilometri di condotte idriche tra Aiano e Fosci.
Un ammodernamento, ma anche un reale potenziamento dell’acquedotto: il diametro della tubazione passerà infatti da 150 a 400 millimetri. Il motivo? Rispondere in modo più efficace allo sviluppo del territorio, il cui attuale fabbisogno idrico è ben diverso da quello di un secolo fa, se è vero che la condotta esistente fu realizzata intorno al 1920. Il tracciato della nuova tubazione scorrerà quasi interamente su terreni di campagna. Sarà un lavoro complesso, con diversi ostacoli, come ad esempio l’attraversamento del torrente Foci. Per questo è prevista la perforazione con la tecnica Toc (trivellazione orizzontale controllata), usata per installare tubazioni nel sottosuolo senza ricorrere a sistemi di scavo a cielo aperto.
Fosci-Ferribbie e Ferribbie-Ponte ai Mattoni
Il secondo lotto di lavori comincia nel punto in cui si interrompe il primo, e cioè dal deposito idrico di Fosci. Da qui saranno sostituiti ulteriori 1.250 metri di condotte idriche, con tubazioni in ghisa sferoidale dal diametro di 300 millimetri (sempre maggiore rispetto alle condotte oggi in funzione). Ad essere interessata, in questo caso, sarà l’area a sud del comune di San Gimignano, fino a poco fuori il centro abitato. Il tracciato sarà ricavato in parte su terreni di campagna e in parte con scavi su strada pubblica, fino a raggiungere la località Ferribbie. Il terzo e ultimo lotto co-finanziato dal PNRR, per il quale è in corso il progetto esecutivo, vedrà infine la sostituzione del tratto di acquedotto che va da Ferribbie alla centrale idrica di Ponte ai Mattoni, con la posa in opera di un ulteriore chilometro di nuove condotte.
Risultati attesi e prossimi interventi
Nel complesso, i tre lotti di lavori, progettati da Ingegnerie Toscane e pianificati da Acque in sinergia con le amministrazioni comunali del territorio, puntano a migliorare il servizio idrico in termini di quantità e continuità, rispondendo al meglio alla richiesta dei comuni serviti. Fondamentale, in questo senso, sarà la riduzione del numero e del volume delle perdite idriche, a seguito dell’ammodernamento dell’intero sistema acquedottistico. Diminuiranno di conseguenza anche gli interventi di manutenzione, peraltro particolarmente complessi vista la natura dei tracciati lungo cui scorre l’infrastruttura.
Il progetto porrà inoltre le condizioni per i prossimi interventi in programma. Lavori come i già citati lotti a monte e a valle del sistema Badia a Coneo - San Gimignano, o come quelli per la costruzione di una nuova centrale di potabilizzazione a Fosci (per un investimento da 5,5 milioni di euro), che permetterà anche un ulteriore miglioramento nella qualità dell’acqua erogata. Senza dimenticare le operazioni che interesseranno il comune di Poggibonsi, arrivando così a un completo ammodernamento dell’intera rete acquedottistica in Valdelsa. Nel frattempo, grazie al significativo ampliamento della portata delle condotte, i primi tre lotti consentiranno di avere fin da subito benefici in termini di disponibilità della risorsa idrica per i comuni di San Gimignano, Gambassi, Montaione e Certaldo.
Nelle interviste in ordine: Marrucci sindaco di San Gimignano, Sardu presidente di Acque spa e Mazzei direttore Autorità Idrica Toscana.